"Dopo una carriera ventennale, sono lieto di comunicare che lascerò il calcio a Montreal da giocatore degli Impact. Sono orgoglioso dei traguardi che ho raggiunto in oltre due decadi come professionista. Giocare ad alti livelli è sempre stato il mio sogno e anche in quest’ultimo mese cercherò di dare il massimo". Parole pronunciate ieri che hanno ufficialmente dato l'annuncio che nessuno vorrebbe mai ascoltare: Marco Di Vaio lascia il calcio giocato all'età di 38 anni. 22 stagioni in carriera vissute tra grandi successi di squadra e pregevoli soddisfazioni personali. Anche il presidente dei Montreal Impact (attuale squadra del bomber italiano), Joey Saputo, ha voluto dedicargli un pensiero attraverso il sito ufficiale del club canadese: "Tutto ciò che gli abbiamo chiesto, Marco ce l’ha portato. Si è assunto tutte le responsabilità derivanti dall’essere il Giocatore Designato della franchigia, è stato il primo nella storia del club e questa si è rivelata una scelta azzeccata. La sua qualità e la sua esperienza hanno aiutato la squadra a progredire sul campo, ma con la sua conoscenza del calcio ha anche aiutato il club al di fuori del rettangolo verde. Si è guadagnato il rispetto dell’intera Mls e dei giocatori, e se lo è meritato. Lo ringraziamo per tutto quello che ha fatto per gli Impact e per Montreal".
Lazio, Verona, Bari, Salernitana, Parma, Juventus, Valencia, Monaco, Genoa, Bologna e Montreal Impact. Marco ne ha girate davvero tante di squadre (ben undici), arrivando a mettere nella propria bacheca 7 trofei tra nazionali e internazionali: 1 scudetto e 1 Supercoppa italiana con la Juventus, 1 Coppa Italia e 1 Supercoppa italiana con il Parma, 1 Supercoppa europea con il Valencia e 2 scudetti proprio con la sua ultima squadra, i Montreal Impact. Il tutto senza considerare il campionato Primavera vinto con la Lazio nel 1994/1995 e il primo posto con la Salernitana in serie B tre stagioni più tardi (con annesso titolo di capocannoniere della cadetteria all'età di appena 21 anni).
Di Vaio disputerà il suo ultimo match il prossimo 25 ottobre allo Stade Saputo contro il Dc United. I tifosi canadesi sapranno riservargli il saluto che merita, consapevoli soprattutto del vuoto che lascerà nel reparto offensivo e della difficoltà nel sostituire un attaccante capace di mettere a segno 31 reti in 68 apparizioni.
Il centravanti nato a Roma il 15 luglio del 1976 ha dimostrato di essere un bomber di razza praticamente ovunque, mettendo al servizio dell'allenatore in ogni match disputato un fiuto del gol davvero invidiabile. Dopo lo strepitoso biennio con la maglia della Salernitana (33 marcature in 67 presenze) e la definitiva consacrazione a Parma (41 reti in 83 gettoni di presenza, praticamente una ogni 2 partite), Di Vaio vive il culmine della propria carriera a Torino, con indosso la casacca bianconera. Un bottino di gol inevitabilmente più magro rispetto alle precedenti esperienze (vista l'abbondanza di campioni in rosa), ma basta una sola data per riassumere tutte le sue caratteristiche: 1 novembre 2003. E' l'ottava giornata di campionato e la Juventus gioca a San Siro contro il Milan. Minuto 82 della gara: sponda di Trezeguet e botta dai 25 metri dell'attaccante romano che gela l'incolpevole Dida all'incrocio. Una perla di rara bellezza che resterà nella storia di questo sport, una prova schiacciante di potenza fisica, precisione, senso del gol, assoluta disinvoltura nel sostenere sulle proprie spalle la terza linea della squadra più gloriosa d'Italia. Anche su uno dei campi più difficili del torneo, anche sfoderando quel pizzico di incoscienza (come farà notare lui stesso nei festeggiamenti successivi) che in queste circostanze non guasta mai.
Marco Di Vaio appende le scarpe al chiodo: 142 prodezze in 342 presenze in serie A, addirittura 259 in 675 partite ufficiali in carriera. Numeri da grandissimi, numeri da primi della classe. Numeri da Marco Di Vaio.
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