Marcolin: “Mkhitaryan insostituibile nel sistema di Inzaghi”

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Dario Marcolin, ex calciatore e allenatore ed ora opinionista di DAZN dal 2018, ha rilasciato una intervista a La Gazzetta dello Sport. Queste le sue parole:



È il miglior Inzaghi di sembra? "Ha fatto un tremendo atto di forza, come l’anno scorso. La sua squadra si è mostrata spietata. Non c’è dubbio che quella vista con la Lazio sia ancora la squadra da battere. Lo ripeto sempre a Simone, prima di lui il 3-5-2 faceva pensare a qualcosa di bloccato, con lui è diventato un metodo offensivo, anzi ultraoffensivo. A me colpisce che i nerazzurri siano gli unici ad attaccare sempre con sei giocatori: due punte, due esterni, due mezzali e dietro ci sono Calha e anche Bastoni in regia. Adesso all’Inter pensano tutti con una sola testa: ci sono soluzioni di gruppo senza perdere quelle individuali."

Cosa manca per fare il salto anche in Europa? "Ormai sei lì lì anche in Champions, hai fatto una finale e tutti ti collocano sempre tra le migliori. Spesso la Coppa, però, è un gioco di incastri: ti devono girare le cose oltre la tua bravura. In campionato, invece, sarà gara con Atalanta e Napoli, ma l’Inter con la Lazio ha lanciato un segnale fortissimo ricordando di essere la squadra da battere".



Colpisce che tra i sei marcatori non ci sia Lautaro? "Però vedi la sua prestazione e ti accorgi che al 90’ ancora pressava... Anche lui con la serenità di chi pensa prima alla squadra. Magari a gennaio ne farà 10 e tornerà in media, ma conta di più il fatto che sia davvero funzionale agli altri. Lui e Thuram sono come marito e moglie, si capiscono subito. Semmai il problema è che alle loro spalle ci sono attaccanti con caratteristiche diverse".

Chi è l'insostituibile di Inzaghi? "Il professore, Mkhitaryan. Ha davvero il polso della squadra: è come se adesso parlasse già da allenatore e sono sicuro che un giorno lo farà davvero".



Foto: Instagram Marcolin