MARKO GRUJIC, L’ULTIMO GIOIELLO DEI BALCANI
29.10.2015 | 09:30
Siamo alle solite. Le società nostrane, da sempre – salvo rarissimi casi – tendono a reputare acerbi i calciatori al di sotto dei 21-22 anni, quando va bene. Mentre altrove, magari, i pari età più quotati hanno già accumulato decine e decine di presenze nei massimi campionati e sono alle soglie delle Nazionali maggiori. Un cliché sconfortante: plotoni di ragazzi mandati a girovagare in prestito, in giro per l’Italia, nella speranza che qualcuno riesca ad emergere, meglio ancora se per piazzare plusvalenze e finanziare il mercato. Prima c’erano le comproprietà a stuzzicare l’appetito dei club minori, tanto interessate a valorizzarli quanto più avrebbero potuto ricavare qualcosa dai cartellini a medio-lungo termine, adesso si trovano escamotage diversi, come la formula del prestito con diritto di riscatto e controriscatto. Il piatto, in ogni caso, continua a piangere, anche perché da svariati anni ormai l’esterofilia dilaga anche nei vivai. A proposito di vivai, ce n’è uno, al di là del Mar Adriatico, che storicamente sforna pepite d’oro: Jugovic, Stankovic e Vidic i primi profili che ci vengono in mente. Stiamo parlando della Stella Rossa, mitico sodalizio di Belgrado che toccò l’apice nel 1991, quando al “San Nicola” di Bari vinse l’unica Coppa dei Campioni della sua storia battendo in finale, ai calci di rigore, l’Olympique Marsiglia.
E l’ultimo talento che sta esplodendo con la casacca del Crvena Zvezda corrisponde all’identikit di Marko Grujic, entrato prepotentemente nelle cronache di mercato nelle ultime settimane. Un nome cha ha iniziato a fare capolino su tutte le principali fonti estere e, di rimando, anche italiane quasi per incanto, sulla scia delle prestazioni da urlo inanellate da questo 19enne centrocampista serbo che sta facendo lustrare gli occhi agli scout di svariati top club del vecchio continente. Chelsea, Manchester United, Psg, Atletico Madrid per arrivare a Napoli e Juventus, con qualche spiffero anche sull’Inter, il tutto magari in sinergia con altre società italiane: questi gli accostamenti dell’ultimo mese. Il perché è presto detto: non capita tutti i giorni di vedere un ragazzo, alla sua prima stagione da titolare (per giunta nel massimo campionato e con indosso la maglia più pesante della Serbia), muoversi con la personalità del veterano, eccellere per strapotere fisico e intelligenza tattica in entrambe le fasi. Alto 191 cm, per 83 chilogrammi di peso, Grujic sa interdire, venendo schierato abitualmente davanti alla difesa, ma anche offendere, grazie a una naturale propensione all’inserimento e all’abilità nel calciare dalla distanza con una forza devastante. Non si mettono a referto per caso 4 gol e 4 assist in 14 presenze, numeri da trequartista, numeri che valgono a conferirgli le stigmate del predestinato, in grado di bruciare le tappe e spiccare il volo verso destinazioni a cinque stelle. In attesa delle ulteriori conferme che, garantiscono i report, non tarderanno ad arrivare.
Marko nasce a Belgrado il 13 aprile del 1996, percorre la trafila delle giovanili con la locale Stella Rossa e debutta in prima squadra il 26 maggio 2013, in occasione della pesante sconfitta contro il Vojvodina, l’ammazza-Samp nei preliminari di Europa League. Nell’estate del 2014 va in prestito al Kolubara, in Prva Liga (la serie cadetta serba), con cui disputa 5 partite e trova per 2 volte la via delle rete nei soli 349 minuti accumulati. Già nel corso della successiva sessione invernale il blasonato club della Capitale lo richiama alla base. Qualche mese più tardi, storia dello scorso giugno, Grujic partecipa e vince i Mondiali Under 20 con la sua Nazionale, sia pur non da titolarissimo (5 presenze su 7, ma assente in semifinale e finale). Poi l’approdo in Under 21: già tre apparizioni per lui dopo le 28 con le altre rappresentative juniores, a partire dall’Under 16.
Ora siamo arrivati ai mesi della consacrazione: la Stella Rossa, cui è attualmente vincolato fin al 2018, chiede già almeno 7-8 milioni per il suo cartellino. E la valutazione, considerato il livello delle pretendenti, sembra inevitabilmente destinata a lievitare. In patria c’è chi lo paragona a Nemanja Matic, il baluardo in forza al Chelsea, chi in lui intravede un Dejan Stankovic dalle leve più lunghe. Quel che è certo è che di Marko Grujic, l’ultimo gioiello dei Balcani, sentiremo ancora parlare. Tanto.
Foto: novosti.rs