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Marotta: “Per Witsel proviamo ad anticipare, Bentancur ora non arriva. Caldara e Gagliardini…”

19.12.2016 | 11:08

Il direttore generale della JuventusBeppe Marotta, ha parlato anche di mercato ai microfoni di Radio Anch’io lo Sport: “Cosa vorrebbe dire vincere il sesto scudetto consecutivo? Sarebbe qualcosa di storico, di unico, è un obiettivo che ci stimola ancora di più. Ci sono tutti presupposti per raggiungere un sogno. I tantissimi infortuni della stagione? Noi stiamo molto attenti e monitoriamo periodicamente la rosa. Del resto il calcio è cambiato, si è velocizzato, gli scontri fisici sono molto più frequenti, sono aumentati i traumi. E poi c’è l’esasperazione degli incontri ufficiali. Alcuni dei nostri giocatori, contando le rispettive Nazionali, sfiorano le 60 partite stagionali, quindi è normale che possano esserci più infortuni. Allo stesso tempo è giusto prevenire e infatti noi cerchiamo sempre di avere due titolari per ruolo. Il mercato estivo? Abbiamo fatto un mercato che ci ha dato soddisfazioni, Pjanic ha avuto delle difficoltà di inserimento ma credo che sia normale quando si cambia piazza. Noi lo aspettiamo al top perché siamo consapevoli del suo valore. Caldara e Gagliardini due nomi adatti per proseguire la nostra tradizione italiana? Sono due nomi molto interessanti, che piacciono ovviamente a tante squadre. Noi valutiamo e cerchiamo sempre di reclutare i migliori giovani in circolazione. Avere italiani in squadra significa avere meno problemi di apprendimento e adattamento. Anche questa è stata la nostra forza in questi anni. Witsel e Bentancur? Non nascondo che stiamo lavorando su questi due giocatori. Per Bentancur abbiamo una prelazione che scade ad aprile 2017: lo riscatteremo, non lo porteremo qui a gennaio, casomai dall’anno prossimo. Per Witsel abbiamo avuto dei contatti con lo Zenit per capire se fosse possibile anticipare l’acquisizione visto il suo contratto in scadenza. La finale di Champions? E’ un obiettivo stimolante che tutti vorrebbero raggiungere. La differenza tra il campionato e la Champions è che in campionato emergono i valori alla lunga. In Europa invece spesso emergono delle variabili imprevedibili tali da condizionare le prestazioni. La Supercoppa? Il Milan di Montella deve essere preso ad esempio: nonostante una società in cerca di chiarezza, i giocatori danno sempre il meglio di loro grazie ad un’ottima organizzazione di gioco. E’ un Milan diverso da quello degli anni 90 ma sta facendo molto bene e sta continuando il processo di crescita dei propri talenti”.

Foto: sito ufficiale Juventus