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MASCHERANO, LA BACHECA DI UN VERO CAPO

17.11.2020 | 15:00

Javier Mascherano ha detto stop con il calcio giocato. “El Jefecito”, (tradotto il capo della curva), ha tolto il suo elmo da battaglia e abdica la sua leadership. Classe 1984, a 36 anni, l’argentino dice stop e appende le scarpe al chiodo. I troppi acciacchi lo hanno costretto a fermarsi. Una carriera ricca di trionfi la sua, con i club ha vinto praticamente tutto, grazie alla sua epopea al Barcellona, con la Nazionale argentina quasi, arrivando ad un passo sia dal trionfo mondiale che da quello sudamericano, sfumato ben 4 volte in finale. Il suo più grande rammarico, il Mondiale 2014, perso in Brasile, contro la Germania in finale. Sarebbe stato il coronamento di una carriera perfetta e ricca di trionfi.

La sua storia inizia nel 2003. Dopo una veloce trafila nelle giovanili del River Plate, il 16 luglio 2003 è il giorno che cambia le sorti del Jefecito. Il capo della curva viene fatto esordire a 19 anni nella massima serie argentina da un allenatore che aveva capito tutto delle sue potenzialità: El Loco Marcelo Bielsa. “Il ragazzo è forte, vedrete”, diceva Bielsa dopo l’esordio di quel ragazzino. “E’ piccolino ma ha qualità. Ma soprattutto è tosto, cattivo e ha una faccia da duro”.

Bielsa non si sbagliò di una virgola. Mascherano dimostrò tutte le sue potenzialità.

Resta al River fino al 2005, collezionando 45 presenze e vincendo la Clausura nel 2003 e 2004. Poi passa al Corinthians nell’estate 2005, insieme a Tevez e Ricardinho, dal club prelevato da una ricca cordata. Con i brasiliani vincerà il campionato, contribuendo con 26 presenze e 2 gol.

Arriva quindi la chiamata dall’Europa. E’ il West Ham, in Premier, a prelevare sia lui che l’amico Tevez. Per loro una esperienza negativa, durata poco tempo. Mascherano infatti collezionò a Londra solo 5 presenze e manifestò la volontà di andare via. Visse da separato in casa 5 mesi, poi nel febbraio 2007 passò in prestito al Liverpool di Rafa Benitez e la sua carriera svoltò.

Dopo pochi mesi ebbe la grande occasione di vincere subito la Champions, ad Atene, dove fu titolare nella finale contro il Milan. Quella serata però vide la rivincita dei rossoneri di quella clamorosa finale di 2 anni prima ad Istanbul. I Reds lo riscattarono nell’estate 2008 dal West Ham. Con il Liverpool, Mascherano gioca stabilmente, anche se in Premier le cose non vanno alla grande, non riuscendo mai a lottare per il titolo. In Champions invece si avvicina sempre all’obiettivo. Nel 2008 uscita di scena in semifinale con il Chelsea, dopo aver eliminato Inter e Arsenal.

Mascherano restò a Liverpool fino al 2010, collezionando 139 presenze e 2 gol. La voglia di vincere, però, lo porta a cambiare aria, decidendo di abbandonare Liverpool che gli aveva regalato grandi annate e trionfi sfiorati, ma chiude la sua esperienza con “Zeru Tituli” per dirla alla Mourinho. Nell’estate 2010 il passaggio al Barcellona, che lo pagò 22 milioni di euro.

Guardiola e Messi lo vedevano come un perfetto interprete di quel Tiki Taka che si stava, in quegli anni, prendendo il calcio mondiale. Il Barça era reduce dalla bruciante eliminazione in Champions per mano dell’Inter che vinse il Triplete. I Catalani volevano un valido elemento che potesse inserirsi alla grande al fianco dei maestri Iniesta e Xavi e l’ingaggio di Mascherano fu un perfetto tassello aggiunto alla rosa dei fuoriclasse.

All’inizio fa la riserva a Busquets, poi lentamente prese spazio al fianco di Iniesta e Xavi. I problemi fisici a Piquet e il tumore ad Abidal, lo fecero arretrare anche come uomo dinanzi alla difesa prima, e addirittura difensore centrale poi. Proprio grazie a questo, Mascherano ha allungato la sua carriera, vincendo poi tutto con il Barcellona. Due Uefa Champions League, nel 2011 contro il Manchester United e nel 2015 nella finale con la Juventus, condite da altrettante supercoppe europee e coppe Intercontinentali/Mondiali per Club. Nel 2015 arriva anche il Triplete, dopo aver vinto Campionato e Coppa del Re.

Con il Barcellona ha vinto anche, oltre ai citati titoli internazionali, in totale 5 campionati spagnoli, 4 coppe del Re e 3 supercoppe Spagnole, un totale di 18 titoli in 8 anni. Lascia i blaugrana nel 2018, non rinnovando il contratto, chiudendo con 333 presenze e 1 gol, un rigore, che Messi e compagni gli fecero tirare nel 2017 con l’Osasuna, come premio per i suoi trascorsi e trionfi con il Barça, senza gol, ancora fino ad allora.

Carriera chiusa prima in Cina, nell’Hebei, dove comunque gioca 26 gare nella prima lega cinese e poi da gennaio 2020 a oggi, nell‘Estudiantes dove ha chiuso con 8 gare in Argentina.

Capitolo Nazionale. Mascherano vanta il record di presenze con la Nazionale argentina, ben 147, superato Mario Kempes. Ha partecipato a 4 Mondiali (2016-2010-2014-2020) e cinque Coppa America, dove ha perso ben 4 finali (un record anche questo, ma amaro).

Con la Nazionale Under 20, ha vinto due ori alle Olimpiadi 2004 di Atene e 2008 di Pechino. 

Il capo ora ammaina la sua bandiera. Un nuovo inizio per lui, non una fine. Mascherano certamente sarà ancora protagonista in questo mondo, che lo ha consacrato, il mondo del calcio, che ora saluta la sua assenza.

Foto: Sito ufficiale Barcellona