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MASTALLI, UN UOMO IN PIU’ PER INZAGHI

14.02.2015 | 09:30

Figlio d’arte di Ennio (65 presenze in A e oltre 150 in B negli anni ’80), la Primavera del Milan è pronta a regalare al popolo rossonero un centrocampista con la C maiuscola: Alessandro Mastalli, capitano in campo e fuori della giovane armata di mister Cristian Brocchi che comanda il Girone B di categoria. Classe 1996, Mastalli è il classico ragazzo che tutti gli allenatori vorrebbero: bravo in campo e fuori, massima dedizione al calcio e buoni voti a scuola. Cosa c’è di meglio? E non per nulla, infatti, tra Milanello e il Vismara non c’è nessuno che risparmi qualche buona parola per lui. Il passaggio tra i “piccoli” e i grandi non spetta, però, solamente al giocatore. Passiamo all’aspetto tecnico: centrocampista fisico e lottatore, una mezz’ala coi fiocchi e controfiocchi capace di passare in un attimo da una fase difensiva ad un’altra offensiva. Abile nei tackle, negli interventi puliti a sventare minacce, tanto quanto abile negli inserimenti in area di rigore dove, peraltro, il guizzo del gol non gli manca. Protagonista lo scorso anno al Viareggio, vinto a quel tempo dai baby rossoneri guidati da Inzaghi segnando il 2-1 all’Anderlecht nella Finalissima, quest’anno l’obiettivo numero uno di Alessandro è riportare sul petto della casacca milanista quel tricolore che tanto manca ai tifosi e che difficimente rivedranno nell’immediato futuro sul petto dei grandi campioni che in questo momento scendono in campo per il club di via Aldo Rossi. Questo con una fascia sul braccio onorata sempre, senza mai eccedere o andare oltre le righe. Per questo, in quel del centro tecnico di Carnago, dalla prima squadra dovrebbero guardare in foresteria. Troverebbero sicuramente un elemento che al Meazza il popolo dei “casciavit” non vede da troppo tempo: si allena a Milanello con i grandi (ottenendo anche risultati ottimi in allenamento) ma non è ancora andato oltre a qualche convocazione qua e là. La trafila l’ha fatta, partendo dal Bologna dov’è nato e poi in rossonero. L’azzurro l’ha vestito in quasi tutte le occasioni per i giovani. L’abbiamo visto lo scorso anno allo Juventus Stadium e in Coppa Italia con Seedorf, così come quest’anno in qualche altra tribuna o panchina a San Siro. Ma l’esordio tarda ad arrivare, quando in Primavera è un mattatore e ha già segnato 5 reti mettendo a segno anche un assist. Procura affidata a De Marchi, lo stesso di Borini. Un elemento che Pippo e il Milan, nonostante il rinnovo di contratto avvenuto pochi mesi fa, dovrebbero tenere più in considerazione. Sarebbe un bene per tutte le parti, senza il rischio che a fine stagione il giocatore faccia la fine di tanti altri diventando un “nomade” delle categorie inferiori.