SAGACIA E TEMPERAMENTO: MATEO MUSACCHIO, IL NUOVO BALUARDO ROSSONERO
23.05.2017 | 09:25
Mateo Musacchio primo acquisto del nuovo Milan, uno scenario delineato da tempo che ieri ha iniziato a consumare i suoi passaggi formali. All’alba la sagoma del ventiseienne difensore, appena rientrato nel giro dell’Argentina, si è materializzata nel capoluogo meneghino per le rituali visite mediche, all’indomani della chiusura ufficiale della Liga. E mai come in questo caso, forse banalmente, va citato il vendittiano “certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano”. Sì, perché già la scorsa estate, all’atto del suo insediamento a Milanello, Vincenzo Montella aveva posto il centrale sudamericano, munito di passaporto italiano, in cima alla lista della spesa per rinforzare il reparto arretrato. All’epoca, per problemi di budget, il trasferimento alla fine non si concretizzò e Galliani virò per il non irresistibile, ma decisamente più economico, Gustavo Gomez. Fassone e Mirabelli, una volta preso il comando dopo il closing, non hanno indugiato oltremodo e hanno trovato rapidamente l’accordo con Roig, presidente del Villarreal, ottenendo un bello sconto alla luce della scadenza contrattuale prevista per il 2018. Lo stesso Roig che l’11 agosto di un anno fa si era visto praticamente costretto dai capitani del Sottomarino Giallo a cacciare Marcelino, a una sola settimana dal playoff di Champions (poi perso contro il Monaco), in seguito a un’accesissima discussione con Musacchio: goccia che fece traboccare il vaso di tutto lo spogliatoio. Visite mediche approfondite, quelle svolte dal giocatore, naturali cautele dopo il brutto periodo trascorso a cavallo delle due stagioni precedenti: prima un brutto infortunio muscolare e poi la frattura del perone. Quest’anno però il marcatore albiceleste, al netto di un intervento chirurgico al polso che lo ha tenuto un mese lontano dai campi, si è ripreso in pianta stabile il suo posto da titolare, garantendo la consueta continuità di rendimento
Mateo Pablo nasce a Rosario, la città che ha dato i natali anche a Lionel Messi, il 26 agosto del 1990 e si accosta al mondo del pallone sgambettando per il Club 25 de Mayo e l’Estrella Maldonado. Già all’età di 9 anni, però, entra nel vivaio del River Plate. Con la maglia dei Millonarios percorre tutti gli step delle giovanili, fino all’esordio in prima squadra nel Torneo di Apertura 2006-07, quando Daniel Passarella – all’epoca ancora allenatore – decide di lanciarlo nella mischia contro il Velez all’età di 16 anni, 3 mesi e 14 giorni, facendolo diventare il più giovane esordiente di sempre della storia del mitico club di Baires. L’ex libero di Fiorentina e Inter lo chiama in causa altre quattro volte, ma poi lascia a Nestor Gorosito che invece Musacchio non lo vede proprio, come testimoniato dagli appena 379 minuti concessigli nell’arco delle successive due stagioni, chiuse comunque con un Clausura all’attivo, sia pur da comparsa. Nell’estate del 2009 il difensore saluta il Monumental per rispondere alla chiamata del Villarreal, che il 31 agosto ne ufficializza l’acquisto e lo aggrega inizialmente alla squadra B, militante in Segunda Division. Mateo ben presto inizia a fare capolino anche tra i grandi, debuttando nella Liga il 13 febbraio del 2010 contro l’Athletic Bilbao. In totale, nelle otto stagioni trascorse tra le file del club della comunità autonoma valenciana, lo score di Musacchio fa registrare 271 presenze nelle varie competizioni – Champions ed Europa League comprese – impreziosite da 10 gol e 11 assist, 70 invece le ammonizioni. Al di là dei numeri, all’ombra de El Madrigal, recentemente ribattezzato Estadio de la Ceramica, il neo rossonero si è consacrato tra gli interpreti più affidabili del panorama internazionale. Non ha la stazza del classico centrale (182 cm per 75 kg), ma il nostro protagonista quotidiano è forte sia nell’anticipo che in marcatura. È pulito nelle chiusure e inoltre, particolare non da poco, detta i tempi d’uscita con la sagacia di chi riesce a leggere anzitempo le evoluzioni di gioco. Fin qui in carriera il calciatore, che conta 6 presenze nella Nazionale maggiore argentina, non ha vinto alcun titolo. Ma la sua fame, la prossima stagione, sarà la stessa di una società che progressivamente vuol tornare ai fasti di un tempo. Qualità e temperamento: ecco Mateo Musacchio, il nuovo baluardo del Milan.
Foto: Twitter Milan