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Mauricio Isla, il quinto moro di Rastelli

11.08.2016 | 10:10

Si rinforzi chi può. E dalla terra dei quattro mori, in casa Cagliari, possono eccome. Altro che mercato da matricola, la squadra del presidente e capopopolo Tommaso Giulini ha suggellato una campagna acquisti dalle mille e una notte. Non è bastato l’arrivo di bomber Borriello? Bene, allora ecco ufficializzato l’acquisto di Mauricio Isla. E pensare: alcuni ritenevano l’operazione con la Juventus alla stregua di una ‘Mission Impossible’. Macché. Noi, a partire dalla sera del 19 luglio, quando mai l’esterno cileno era stato accostato al club di Giulini, abbiamo mantenuto sempre la stessa linea e l’ottimismo per la buona riuscita di questo negoziato. Già, così è stato. Metteteci il desiderio della Juve di monetizzare qualcosa, uniteci l’obbiettivo di Rastelli di donare alla sua creatura una buona dose d’esperienza, ed ecco che il dado è tratto: Mauricio è rossoblù. La cessione di “El Huaso”, come lo chiamano i tifosi cileni, porta nelle casse bianconere 4 milioni di euro, generando per la Juve un effetto economico positivo di 0,7 milioni. Insomma, dall’isola ci hanno visto lungo. Capozucca e gli scout cagliaritani sapevano di andare sul sicuro, perché questo sudamericano è stato un ragazzo capace di alzare al cielo la Copa America per ben due volte di fila. Tradotto, ecco cosa hanno pensato Giulini e soci: Isla, a Cagliari, porterà in dote esperienza e talento da vendere. Ci possiamo sbilanciare: sarà proprio così. Prendete l’amichevole del Cagliari di ieri sera contro l’Amburgo, capirete. Buona la prima, per Mauricio Isla e compagni. I sardi, infatti, hanno dato prova di maturità: un buon pareggio contro un degno avversario internazionale. Ma risultato a parte, nella ripresa Rastelli ha tratto tante cose positive. Ad esempio? Sì, proprio lui: Isla. Il cileno è entrato nella ripresa, ha fatto capire di che pasta è fatto e, addirittura, ha preso una traversa. Per i gol e successi ci sarà tempo, tanto questo ragazzo dal cuore latino è abituato a vincere. Lo scorso campionato ha giocato con la maglia dell’Olympique Marsiglia, dove era in prestito. Nella sua carriera, inoltre, Isla ha vinto tre scudetti con la Juventus, mentre con la nazionale cilena ha collezionato 79 gettoni di presenza e 3 gol. Per due volte ha vinto la Coppa America e ha partecipato anche a due Mondiali. Può vantare anche 36 presenze nelle coppe europee. Già, mica male.

Mauricio ci sa fare. Lui, in campo, può far tutto: da operaio della pedata a jolly essenziale. E sapete dove può giocare? In ogni dove del tappeto verde. Isla può giostrare sia come mediano, sia come centrocampista di destra e altresì come terzino. Insomma, dopo gli acquisti di Bruno Alves in difesa, Padoin per retroguardia e centrocampo, Ionita e Borriello, questo Mauricio rappresenta il tanto agognato jolly tutto fare desiderato da Rastelli. L’ex Juve fa parte della leva calcistica del 1988, è reduce dai prestiti di QPR e Marsiglia ma, soprattutto, dalla vittoria di due Copa America di fila. Con la Vecchia Signora, poi, ha messo a referto 48 gare. Non solo, perché prima del grande salto a Torino Mauricio ha fatto la fortuna dell’Udinese di Guidolin, con il quale ha messo da parte 151 gettoni, 7 reti e una ragguardevole cifra di assist. Il cileno inizia a gattonare nel calcio nel vivaio dell’Universidad Católica, società storica della sua terra natale. Il ragazzo compie a pieni voti la proverbiale gavetta, dopodiché si mette in luce con la fascia di capitano della Nazionale del Cile Under-20 ai Mondiali di categoria del 2007. Nel corso di questa rassegna ottiene un contratto con l’Udinese, qui Isla si consacrerà definitivamente. Ora Mauricio è un giocatore dall’aurea nobile e virtuosa, consapevole di aver onorato ogni maglia da lui vestita. E adesso c’è quella del Cagliari, come volevasi dimostrare.

Foto: Twitter Cagliari