Il cognome evoca dolci ricordi ai tifosi della Juventus, e non solo. Ma non stiamo parlando del famoso attaccante, ora al Boca Juniors. Né tantomeno di un fratello o di un consanguineo. Ma un semplice caso di omonimia. Che, nel caso specifico, potrebbe essere anche foriero della stessa fortunata carriera del grande Carlitos. Mauricio Tevez è il nuovo che avanza, l’ennesimo talento purissimo della scuola argentina che sforna gioielli calcistici a ritmi impressionanti. Mauricio è un classe 1996, giovanissimo quindi. Non ha neanche 20 anni. Gioca nel Newell’s Old Boys, cantera straordinaria che ha regalato i natali calcistici a grandi giocatori come Gabriel Omar Batistuta, Walter Samuel , Nestor Sensini, Maxi Rodriguez e nientemeno che Leo Messi , solo per citarne qualcuno. Il ragazzo piace molto al Sassuolo, e ve l’abbiamo raccontato in esclusiva. La società del presidente Squinzi lo segue già dalla scorsa estate, ma nell’imminente mercato di gennaio ha intenzione di provarci seriamente e di affondare il colpo per anticipare la concorrenza. Il suo status da extracomunitario non preoccupa, in quanto il Sassuolo possiede un posto libero. Se decidesse davvero di provarci in modo convinto, resterebbe solo da scegliere la formula migliore per portarlo in Emilia. Già, perché il talento di Tevez non è passato inosservato agli scout neroverdi, da mesi impegnati nella ricerca di giovanissimi talenti sudamericani. Tevez piace al Sassuolo non solo per la tecnica e la qualità sopraffina tipici di un’ala alla Di Maria, per intenderci, ma anche perché nelle occasioni in cui è sceso in campo ha dimostrato di possedere già un carattere e un temperamento notevoli, a dispetto della giovanissima età.
La trafila nelle giovanili del Newell’s Old Boys, ovviamente, è stata molto positiva e già in queste circostanze ha mostrato i lati migliori delle sue giocate. Poi, il 10 agosto del 2014, ha ottenuto il pass per esordire in prima squadra. E che esordio. Nella mitica “Bombonera” contro il Boca Juniors. Carattere e temperamento, dicevamo. Non è certo facile per un ragazzo di appena diciotto anni, esordire in una cornice storica, diremmo quasi leggendaria. Eppure, a Mauricio Tevez non sono tremate le gambe. Anzi. Ha addirittura segnato il suo primo gol in assoluto con la maglia del club. Terzo minuto di recupero del primo tempo, a circa cinque metri più indietro del vertice destro dell’area di rigore, Tevez riceve palla e lascia partire uno spiovente che, prima di gonfiare la rete, ha toccato il palo più esterno. Un gol di gran classe. All’esordio assoluto in prima squadra. Contro il Boca Juniors, una delle squadre più famose e vincenti d’Argentina. Tevez chiuderà quel Torneo del Transiciòn con il bottino personale di 15 presenze e due reti. Chi lo conosce bene, parla di un giocatore velocissimo, caratteristica principale dell’ala offensiva. Gioca soprattutto a destra, ma riesce a muoversi bene anche sulla fascia opposta e come seconda punta tecnica. Puntando molto sulla velocità, Tevez è più abile nel gioco in profondità che nell’uno contro uno, ma la sua giovane età gli permette di lavorare per migliorare tutte le sue lacune. La personalità è dimostrata anche dai tentativi di conclusioni da fuori area o da interventi piuttosto rudi sugli avversari che, spesso, lo portano ad ammonizioni banali. Certo, è ancora acerbo, ma alla sua età si ha il diritto di sbagliare. Al momento, lo premia – e tanto –il suo talento. E il Sassuolo vuole approfittarne quanto prima per assicurarselo. A farlo crescere e maturare, nelle intenzioni di patron Squinzi, ci penserà Eusebio Di Francesco.
Foto: Olè