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MAURITOP

22.09.2016 | 23:59

Icardi Inter

Wanda gli ha fatto vivere un’estate sull’ottovolante: battere cassa per lei voleva dire incontrare altri, mandare messaggi, chiedere indirettamente facendo intuire che se non lo avessero accontentato…

Lui, Mauro Icardi, ha dato carta bianca e Wanda ha deciso di travestirsi da manager che non è, sul resto lasciamo perdere. Poi, si è esaurito il tempo delle telecamere presenti al summit (sembrava quella storia di due che convocano i paparazzi svelando il luogo dell’appuntamento: chi ci crede?) e il pallone ha ripreso a rotolare. Maurito ha avuto quello che aveva chiesto, un robusto adeguamento che presto diventerà ufficiale. E siccome aveva qualcosa da farsi perdonare, più di qualcosa, ecco l’alba di Mauritop.
Già, perché ci sono pochi dubbi sul fatto che stiamo parlando di uno dei migliori finalizzatori in circolazione. Quando è affamato, ispirato e concentrato, lascia il segno e mette il lucchetto su qualsiasi partita. Come dice Hernan Crespo con dovizia di particolari, dovrà imparare a fare reparto e non a essere reparto. Tradotto: quando e se giocherà anche per gli altri, sarà la sua consacrazione. Ma sinceramente la consacrazione è già adesso: Mauritop ha 23 anni, segna in tutte le salse, è furbo, rapido e istintivo. Molto tecnico e molto fantasioso nel suo repertorio infinito. Crediamo che possa avanzare e bastare rispetto a presunti cannonieri che poi non mantengono le premesse e le promesse.
Il Napoli lo aveva individuato come il perfetto dopo Higuain. Peccato che è stata una situazione molto teorica e poco pratica, nel senso che con l’Inter mai è partita una trattativa. Neanche mezza. Semplicemente perché Suning si sarebbe voluta presentare con qualche botto (Joao Mario e Gabigol), non con qualche botto al contrario. Cedere Icardi avrebbe avuto lo stesso effetto di chi vende casa per acquistare un’auto, una follia. E Suning non l’aveva certo messo in preventivo. Ecco perché la strategia di Wanda era chiara: provare a fare il filo a un altro (il Napoli), per poi costringere i ricchissimi cinesi a dare al marito quanto loro stavano chiedendo da diversi mesi. L’operazione è riuscita, a livello di immagine non è stato un capolavoro semplicemente perché ha messo Icardi nel mirino della gente che lo ha subito etichettato come un mercenario. “Se vuoi andare vattene”, gli hanno urlato. Ma lui non voleva andare, gli è piaciuto il bluff ponderato. Basterebbe leggere in queste ore le parole di Wanda, la sintesi è chiara: “La nostra priorità è sempre stata quella di restare all’Inter, ora siamo davvero felici”. Sinceramente, non vi scappa da ridere?
Ma certe ferite, incomprensioni o provocazioni (chiamatele come vi pare) diventano insignificanti quando poi il linguaggio del campo è quello che i tifosi nerazzurri invocavano da tempo. Un gol al Palermo, due a Pescara, mega prestazione contro la Juve, doppietta sulla ruota di Empoli. La macchina è una Lamborghini in sesta marcia sull’autostrada, i difensori non riescono a tenere botta anche se sono bravi, esperti e celebrati. Icardi è di un’altra categoria, l’estate tormentata diventa lontana anni luce, forse secoli.
Mauritop. Per chi ama l’Inter è l’unica cosa che conta.

Foto: Twitter Inter