Ultimo aggiornamento: martedi' 17 dicembre 2024 11:38

MAXI OLIVERA MILLE POLMONI, L’ULTIMA SCOMMESSA DI CORVINO

06.09.2016 | 10:30

All’interno del nostro consueto spazio quotidiano, continuiamo a presentarvi i volti nuovi della Serie A 2016-2017. Oggi torniamo in casa Fiorentina, dove sulla fascia sinistra andrà in onda il remake in chiave calcistica di “Una poltrona per due”, avuto riguardo all’eredità di Marcos Alonso, lo spagnolo trasferitosi al Chelsea con mega plusvalenza per la Viola che lo aveva prelevato a parametro zero dal Bolton nel 2013. Ebbene, a contendere la titolarità al nazionale croato Milic, altro neo acquisto, sarà Maxi Olivera, l’esterno uruguaiano arrivato sotto la Fiesole – l’ultimo giorno di mercato – dal Penarol, blasonato club della capitale Montevideo. Un’operazione perfettamente aderente a quello che per l’intera sessione estiva si è rivelato il filo conduttore dell’operato di Corvino, tornato sul ponte di comando del club dei Della Valle dopo quattro anni. Di fatto senza budget e obbligato a dare priorità alle cessioni (ben 37) per alleggerire il monte ingaggi, il 66enne dirigente pugliese ha privilegiato indiscutibilmente la pista estera per fornire a Paulo Sousa le richieste alternative ai titolari. Già, perché pescando in determinati bacini si riesce ancora a comprare con un buon rapporto qualità-prezzo. Serve fiuto e competenza, ma essendoci di mezzo un direttore tra i più bravi nello scovare talenti in giro per il mondo a costi contenuti, è concreta la speranza che almeno uno tra i vari DiksDrągowski, Ianis Hagi, Toledo, Salcedo, Cristoforo e appunto Olivera possa diventare presto un calciatore importante, sulla falsariga dei Vucinic, Chevanton, Ledesma, Jovetic, Nastasic, Ljajic e compagnia cantante. Tutti recanti nitidamente in calce il timbro corviniano. Con De Maio, Carlos Sanchez e il graditissimo cavallo di ritorno Tello a completare il quadro in entrata.

Un’ultima curiosità, prima di presentarvi sinteticamente il nostro personaggio del giorno. Una volta apprese le generalità anagrafiche, ai tifosi gigliati per un attimo sarà tornato alla mente non soltanto l’altro Olivera uruguaiano di Montevideo (Ruben) che non ebbe grande fortuna a Firenze nel biennio 2012-14, ma anche il bomber Lulù Oliveira: una “i” in più nel cognome, ma vuoi mettere il contributo apportato alla causa viola?

Maximiliano Martín Olivera de Andrea nasce come detto nella Capitale, il 5 marzo del 1992, e si accosta al mondo dello sport più bello sgambettando nella scuola  calcio Ciclón de Cerrito, per poi entrare nel vivaio del River Plate di Montevideo e, infine, nel settore giovanile del Montevideo Wanderers, con cui ultima la formazione e debutta tra i grandi nel 2010, acciuffando il primo spezzone in campionato il 26 febbraio del 2011, con Daniel Carreño che lo lancia nella mischia a un quarto d’ora dalla fine in occasione del derby casalingo perso contro il Defensor. In totale, con la casacca dei Wanderers, Maxi disputa 126 gare ufficiali, andando a segno 10 volte e fornendo 17 assist ai compagni, 38 le ammonizioni rimediate. Scorribande sull’out di competenza condite da precisi traversoni, per un crescendo continuo da parte dell’inesauribile esterno mancino, supportato da un fisico scattante (181 cm per 72 kg) e adattabile alla bisogna anche sul centro-sinistra di una difesa a tre. Prestazioni da incorniciare inanellate in serie, al punto da calamitare le attenzioni del Penarol, che il 5 febbraio del 2015 lo mette sotto contratto sborsando 1 milione di euro. Maglia più pesante? Nessuna differenza, al contrario la personalità di Olivera risalta sempre più, non a caso lo specialista 24enne ha salutato i gialloneri addirittura da capitano dopo aver vinto il campionato, mettendo a referto complessivamente 22 presenze (con 1 gol e 2 assist all’attivo) comprese le apparizioni in Libertadores e Copa Sudamericana.

E adesso, con la longa manus del fondo Casal, che ha portato a Firenze anche l’ormai ex Siviglia Sebastian Cristoforo, Maxi Olivera potrà giocarsi le sue chance in Serie A. L’intelligente operazione low cost, conclusa sulla base del prestito con obbligo di riscatto (da 2-3 milioni), potrebbe davvero sorprendere l’ambiente viola. Garantisce Corvino.

Foto: Twitter Fiorentina