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MBAPPÉ, IL PRINCIPE LASCIA IL SUO TRONO. PER DIVENTARE RE

11.05.2024 | 15:00

Si attendeva solo l’annuncio, magari a fine stagione, prima degli Europei, come più volte dichiarato. Invece Kylian Mbappé, in un pomeriggio di venerdì, prima di uno degli ultimi weekend del campionato, sui social ha annunciato l’addio al PSG. Queste saranno le sue ultime 3 partite con la maglia parigina.

Tempistiche non strane, a dire la verità, visto che l’annuncio è arrivato poco dopo la delusione europea con il PSG, una finale di Champions che sembrava alla portata, sfumata sui pali e le traverse dle Parco dei Principi. Una delusione tremenda, lui che in quello stadio ha visto gonfiare centinaia di volte la rete. In effetti la Champions è l’unico obiettivo di una carriera già straordinaria, con un Mondiale vinto, un secondo sfiorato (portando per mano la Francia) e perso solo ai rigori. Trofei su trofei. Manca quella Champions tanto inseguita, e titoli personali, come un Pallone d’Oro. E per provarci, Kylian proverà a farlo nel club più prestigioso e vincente, il Real Madrid, che già senza di lui è una macchina da guerra, in particolare in Champions. Figuriamoci inserendo una freccia come Kylian, sbaraglierebbe qualsiasi tipo di concorrenza. Ma non è il momento per il futuro, che salvo colpi di teatro clamorosi, poretà al Bernabeu dopo gli Europei.

E’ il momento di ripercorrere una carriera partita solo 9 anni fa, ma già clamorosa. Classe 1998, nato a Parigi, è cresciuto a Bondy, nella regione francese dell’Île-de-France, Kylian è nato in una famiglia di sportivi originaria del Camerun (dal lato paterno) e dell’Algeria (per parte materna). Suo padre Wilfried, infatti, svolge il ruolo di dirigente nella squadra calcistica dell’AS Bondy, mentre sua madre Fayza è stata una professionista della pallamano. Anche il fratello del padre, Pierre, è dirigente sportivo del Sedan e suo fratello adottivo è l’ex calciatore Jirès Kembo Ekoko, adottato dal padre di Kylian in età adolescenziale.

Mbappé ha cominciato la sua carriera nelle giovanili Bondy, poi nel Clairfontaine, per poi approdare nel 2014 al Monaco, scelto tra tante top squadre che lo avevano adocchiato, tra cui proprio Real Madrid e PSG.

Il suo debutto in Ligue 1 avviene il 2 dicembre 2015 nel pareggio interno per 1-1 contro il Caen, subentrando a Fábio Coentrão nei minuti finali. Con questa presenza stabilisce il nuovo record di giocatore più giovane a vestire la maglia del club del Principato. Il 20 febbraio 2016 sigla la sua prima rete da professionista nella vittoria per 3-1 contro il Troyes. All’età di 17 anni e 62 giorni diventa, quindi, il marcatore più giovane nella storia del Monaco, infrangendo il precedente record di Thierry Henry. Il 6 marzo seguente firma il suo primo contratto professionistico.

Nella stagione seguente viene schierato titolare nella prima giornata di campionato contro il Guingamp, durante la quale subisce un infortunio nel primo tempo e gli viene diagnosticata una concussione cerebrale. Il 27 settembre successivo disputa la prima partita in Champions League in occasione del pareggio per 1-1 contro il Bayer Leverkusen, subentrando a Tiémoué Bakayoko negli ultimi quindici minuti del secondo tempo.  L’11 febbraio 2017 sigla la sua prima tripletta in Ligue 1, all’età di 18 anni e 56 giorni, nella vittoria interna per 5-0 contro il Metz, la seconda da professionista in carriera dopo quella in un 7-0 al Rennes in Coupe de la Ligue, segnata all’età di 17 anni e 359 giorni.  Sempre nel mese di febbraio 2017, mette a segno la sua prima rete in Champions League, nella partita di andata persa 5-3 contro il Manchester City; segna anche nella partita di ritorno, contribuendo al 3-1 finale che garantisce alla squadra di Jardim la qualificazione ai quarti di finale.

Il 12 aprile seguente realizza la sua prima doppietta in Champions League, nell’andata dei quarti di finale contro il Borussia Dortmund al Signal Iduna Park che regala alla sua squadra la vittoria per 3-2. Segna anche nella partita di ritorno vinta 3-1 dai monegaschi, che riescono ad ottenere la qualificazione alla semifinale della medesima competizione. Malgrado l’eliminazione contro la Juventus è riuscito a segnare nella partita di ritorno allo Juventus Stadium l’unica rete per il Monaco, divenendo il più giovane giocatore a segnare in una semifinale di Champions League. Il 17 maggio 2017, assieme al Monaco, ha potuto festeggiare la vittoria del campionato nazionale, che rappresenta il suo primo titolo tra i professionisti. Lascia il Monaco per passare al PSG nell’estate 2017,  per 145 milioni di euro più 35 di bonus. Conclude con 60 presenze e 27 gol.

Al PSG, arriva in pompa magna, nonostante i 18 anni, è già considerato una star. Con il PSG, stagione dopo stagione, fa incetta di titoli, trofei personali, gol e assist. una media devastante. Dopo aver vinto il Mondiale con la Francia, nel 2018, nel 2020, ha già la chance di aver vinto tutto in carriera, a soli 22 anni. Ma quella finale, giocata a Lisbona, senza tifosi, sarà amara, sconfitta contro il Bayern Monaco 1-0.

Il 2020-21 è forse la peggiore stagione, sicuramente per il PSG, ma non personale, chiusa sempre con tantissimi gol. Il club, quindi, per dare una chance per vincere la Champions, affianca al fenomeno di casa anche Messi e Neymar, per un tridente, sulla carta, devastante. In Francia infatti arriva la vittoria del campionato, ma nella Champions 2021-22, sarà il Real Madrid a spezzare i sogni di gloria dei parigini. Il PSG ci ritova anche nel 2022-23, e sarà ancora il Bayern a dire no ai francesi.

Il 23 gennaio 2023 realizza cinque reti in Coppa di Francia contro il Pays de Cassel, divenendo l’unico calciatore del PSG a siglare cinque marcature in un match ufficiale. Il 26 febbraio seguente, nella vittoriosa trasferta sul campo del Marsiglia (0-3), è autore di due gol, che gli permettono di raggiungere Edinson Cavani (a 200 centri) in cima alla classifica dei marcatori di tutti i tempi del club parigino; ampiamente superano, poi, ovviemente. 

Iniziano intanto le voci di un suo addio a Parigi, interviene anche il governo, con il Premier Macron, che intercede e Mbappé resta un altro anno a Parigi, fino al 2024, non con poche polemiche. Arriva intanto in panchina Luis Enrique, il é PSG è meno stellare del passato, ma più quadrato tatticamente, si affida alla classe del suo fenomeno, che non delude.

Arriva la vittoria dell’ennesima Ligue 1, titolo di capocannoniere, record su record e stavolta anche in Champions, il cammino è positivo. Inserito nel girone considerato “della morte”, con Borussia Dortmund, Milan e Newcastle, il PSG rischia di uscire già nei gironi, si salva per fortuna e riesce a fare un buon percorso, superando poi nettamente la Real Sociedad agli ottavi e il Barcellona ai quarti. Il PSG torna in semifinale, di fronte ancora una tedesca, il Borussia Dortmund, che nel girone non ha mai perso col PSG. E si ripeterà la storia anche in semifinale, doppio 1-0 e sogno che si infrange sui pali (ben 6 tra andata e ritorno).

Il sogno del PSG e di Mbappé, di vincere la Champions con la maglia parigina, svanisce. Dopo pochi giorni, l’annuncio dell’addio, a fine contratto.

Mbappé chiude la sua esperienza con 6 campionati francesei, tre le Coppe di Francia, due coppe di Lega, quattro le Supercoppe vinte. Anche grazie ai suoi tantissimi gol: 255 in 306 partite ufficiali, una straordinaria media di 0,83 marcature a gara. Si chiude così un’era. La grande assente nel palmares di Mbappé, però, è la Champions League.

Quella Champions che il principe Kylian proverà a prendersi a Madrid, nel Real, in camiseta blanca, dove proverà anche a trasformarsi definitivamente in re.

Foto: Instagram Mbappé