MCTOPINAY È UN’OPERA D’ARTE
La legge di Antonio Conte è semplice: quando lo porti dalla tua parte, lo convinci e gli affidi le chiavi del bolide, gli devi dare carta bianca alla larga da qualsiasi pentimento. È uno dei tre o quattro allenatori al mondo in grado di “attecchire” dopo pochi mesi, forse sarebbe il caso di dire dopo poche settimane. Non so se il Napoli vincerà lo scudetto oppure no, ma di sicuro lotterà fino in fondo. Ti può andar bene o male per un episodio, un pallone che colpisce il palo, balla sulla linea e finisce fuori, eventuali e varie. Ma è l’imponderabile che nessuno può immaginare, l’importante che il pentolone sia pieno di aromi. E non ci sono dubbi che il Napoli abbia cancellato in pochi mesi la stagione orribile post-scudetto. Ci sono almeno tre o quattro cose da attribuire a Conte: a) si è messo di traverso quando Di Lorenzo aveva deciso di lasciare e stava flirtando con la Juventus, i fatti dicono che il terzino stia splendendo come (e forse di più) nell’anno del trionfo con Spalletti al comando; b) ha ripetuto l’operazione con Kvaratskhelia, ben oltre le paturnie del georgiano e del suo agente in merito al rinnovo non arrivato a suo tempo con privilegi riservati soltanto a Osimhen. Ora non sarà il miglior Kvara di sempre, ma resta un riferimento essenziale; c) è andato in pressing totale per McTominay, bypassando le difficoltà della trattativa, individuandolo come il centrocampista ideale per dimenticare Zielinski e per dare modernità al gioco. Oggi è giusto tenere aperto il dibattito in presenza di super Retegui e senza dimenticare Tavares, ma si può dire che McTopinay (non è un refuso) sia il miglior acquisto dell’ultima sessione; d) l’ultima notte di calciomercato ha chiesto e preteso Gilmour malgrado Osimhen fosse ancora lì, il Galatasaray si sarebbe materializzato più avanti. Come notate, lascio fuori da simile discorso Lukaku e altri passaggi, compreso l’essenziale Buongiorno, agganciato in tempi non sospetti puntando sulla volontà del ragazzo di lasciare Torino granata per una nuova avventura. Conte dice che il Napoli aveva speso anche nell’estate 2023: vero, ma molto meno e soprattutto senza una guida che indicasse i colpi da centrare. Adesso Antonio rinfresca la sua legge, rispondendo alla necessità di Raspadori che intende avere più spazio, sapendo che da tempo lo seguono Juventus e Atalanta. “Come ho già detto, i più bravi non si muovono da qui”. In sostanza riavvolge il nastro ma la sostanza non cambia, a luglio come a gennaio qualsiasi decisione spetta a lui. La Juventus ha perso “sangue” a Lecce: molte cose non sono andate, non è giusto citare sempre gli infortuni. Di sicuro non sono stati i cambi migliori nelle breve ma molto promettente carriera di Thiago Motta, lo scombussolamento ulteriore ha creato confusione. Un esempio: Danilo da centrale non lo vedo, preferirei Gatti persino quando - come a Lecce - non ruba l’occhio. La Juventus deve prendere un difensore centrale di spessore, se fosse Hancko del Feyenoord sarebbe il massimo ma bisogna spendere. E per spendere bisogna cedere, magari rinunciando a chi (Fagioli non è un nome a caso) si sente sacrificato al punto da non brillare nei pochi minuti a disposizione. Un altro argomento da non trascurare è l’attaccante che serve a prescindere da Vlahovic e Milik, in una stagione così lunga è fondamentale. La Juventus ha messo gli occhi su Zirkzee, ma la recente doppietta in Premier (pronosticabile con Amorim piuttosto che ten Hag in panchina) non è un bel segnale. Foto: McTominay Instagram