Ultimo aggiornamento: lunedi' 16 dicembre 2024 14:32

MENDILIBAR, L’UOMO DELLE COPPE

30.05.2024 | 15:00

L’Olympiacos ha conquistato la sua prima storica competizione europea, prima storica coppa internazionale per il calcio greco come club (ricordiamo infatti la conquista di Euro 2004 della Grecia), grazie al successo nella finale di UEFA Conference League contro la Fiorentina. Una vittoria che lascia un enorme amaro in bocca al calcio italiano, seconda finale in due anni persa dai viola, dopo quella dell’anno scorso con il West Ham.

L’Olympiacos fa festa grazie a un percorso straordinario, che ha portato gli ellenici ed eliminare nel torneo squadre blasonate e più forti, come il Fenerbahce prima e in semifinale l’Aston Villa di Unai Emery. E per eliminare l’uomo delle coppe per eccellenza, serviva un degno erede, connazionale e successore, ovvero José Luis Mendilibar, protagonista di questa grande impresa dell’Olympiacos, successore di Emery nei successi. Perchè ricordiamo, la scorsa stagione, Mendilibar aveva trionfato in Europa League con il Siviglia, nella finale vinta ai calci di rigore contro la Roma e in semifinale aveva eliminato la Juventus.

E anche quest’anno la vittima in finale è stata una italiana, non era l’Europa League, la Conference League, non ai calci di rigore ma poco prima. Insomma, su due anni, due bocconi amari contro due compagini azzurre. Confermato sulla panchina del Siviglia, a ottobre era stato esonerato, per poi provare la sfida in terra greca all’Olympiacos, firmando lo scorso febbraio e portando il club ellenico alla conquista della competizione.

Pochi sono gli allenatori a poter vantare  la vittoria di due competizioni europee di fila, anche differenti, e con due squadre diverse. Per considerare, in effetti, Mendilibar, come il nuovo uomo delle coppe.

Classe 1961, dopo una discreta carriera come centrocampista in società basche militanti nelle categorie inferiori, Mendilibar intraprende l’attività di allenatore con il Club Deportivo Arratia nel lontano 1995. I buoni risultati lo portano sulla panchina delle giovanili dell’Athletic Bilbao ed in seguito su quella della squadra riserve, il Bilbao Athletic. Allena quindi l’Aurrerá Vitoria, il Lanzarote e l’Eibar. Dopo tanta gavetta e la vittoria di un campionato di terza serie nel 1997-98 e una Seconda Divisione nel 2002-03, nel 2005 approda alla guida della prima squadra dell’Athletic Bilbao. Tuttavia con i baschi non ha fortuna, venendo esonerato all’inizio della stagione dopo poche settimane.

Passa quindi al Real Valladolid, una esperienza lunga ben 5 stagioni, dove ha allenato infatti dal 2006 al 4 febbraio 2010. Vince un campionato di Seconda Divisione, portando il Valladolid in massima serie. Le prime tre stagioni in Primera Division sono convincenti, togliendosi anche soddisfazioni di successi importanti con il Real Madrid e il Barcellona. La quarta stagione si chiude male, con l’esonero nel febbraio 2010.

Resta fermo circa un anno, poi il 14 febbraio 2011 viene assunto dall’Osasuna. Qui resta un paio di stagioni, raccogliendo anche un ottimo 7° posto nel 2011-2012. Nel 2012-13 si salva alla fine, con il rapporto con la dirigenza che si incrina. E infatti il 3 settembre 2013, dopo un avvio di stagione difficile, viene esonerato dal club dopo 3 sconfitte su 3 gare.

Il 29 maggio 2014 viene assunto dal Levante.  Tuttavia, a seguito di un inizio di stagione negativo, il 20 ottobre 2014 rescinde il suo contratto con il club dopo solo 8 partite con una sola vittoria all’attivo.

Il 1º luglio 2015 assume nuovamente la carica di allenatore dell’Eibar, stavolta in Prima Divisione. Il lavoro con l’Eibar è straordinario, sono 6 stagioni di fila dove salva la squadra raccogliendo anche un 9° e un 10° posto. Nel 2020-21 lascia, dopo la retrocessione con un ultimo posto e la chiusura di un ciclo. 

Il 28 dicembre 2021 viene assunto dall’Alavés, da cui viene esonerato il 3 aprile 2022 dopo avere vinto 1 sola gara su 12 in campionato. La sua carriera sembra ormai giusta alla parabola finale. Ricordiamo, classe 1961, 60 anni, sembra ormai arrivato al tramonto. Ma c’è un sussulto improvviso alla sua carriera, magari anche inaspettato se vogliamo.

Dopo quasi un anno sdue anni senza panchina il 21 marzo 2023 viene chiamato ad allenare il Siviglia, in quel momento quattordicesimo nella classifica del campionato spagnolo, a due punti dalla zona retrocessione; termina la Liga all’undicesimo posto salvandosi ampiamente ma soprattutto con un percorso strepitoso in Europa. Nelle sue prime sette partite nelle coppe europee, come raccontato prima, conduce la squadra alla vittoria dell’Europa League vincendo la finale contro la Roma, vincendo la competizione ai rigori nella finale di Budapest. Il 6 giugno 2023 rinnova il proprio contratto con gli andalusi per un’altra stagione, cogliendo l’occasione di esordire anche in Uefa Champions League. L’8 ottobre seguente viene esonerato visto il deludente inizio di stagione con otto punti raccolti in altrettante partite di campionato.

L’11 febbraio 2024 viene ingaggiato dall’Olympiakos. Subentrato a stagione in corso, conduce il club al terzo posto in campionato e alla vittoria della UEFA Europa Conference League, ottenuta in finale contro la Fiorentina, conseguendo il primo trofeo europeo per una squadra greca e il suo secondo a livello personale, tra l’altro consecutivo.

Si tratta di un allenatore bravo nella comunicazione, a caricare la squadra, ha creare un grande gruppo. Non ha un metodo di gioco prestabilito, si basa sulla qualità della rosa, senza scegliere dettami tattici specifici. Mendilibar, un allenatore destinato ad essere il tipico tecnico di categoria, l’uomo di salvezze in Liga, di progetti con piccoli club, dal nulla si è ritrovato a trionfare in due competizioni europee consecutive. Un tecnico che sta avendo la sua gloria, purtroppo, a spese del calcio italiano.

Foto: Instagram Olympiacos