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Menez, il mercato non c’era. E Stellone lo ha accolto senza prevenzioni

20.02.2022 | 13:15

Jeremy Menez è rinato con la Reggina. Il suo gol, di gran classe, contro il Pordenone ha spianato la strada agli amaranto per la terza vittoria consecutiva, autentica boccata di ossigeno dopo gli ultimi risultati. Eppure, poco più di un mese fa, qualcuno aveva dato per concluso il trasferimento del francese all’Hamrun Spartans, un club maltese, in un’operazione che avrebbe portato Guillaumier in amaranto.

Qualcuno ha venduto una bufala, qualche altro c’è cascato con il classico copia-incolla che lo contraddistingue, senza conoscere un passaggio fondamentale. Mai la Reggina avrebbe potuto cedere Menez all’estero, meglio ancora: se lo avesse fatto avrebbe perso i benefici del Decreto quando lo portò in Italia con un contratto triennale. Più o meno la stessa decisione della Roma che preferì liberare Pedro per la Lazio piuttosto che fare un bagno con una cessione fuori dall’Italia. I benefici del Decreto Crescita hanno motivo di esistere per i primi due anni di un trasferimento, ecco perché la Reggina ha resistito.

Menez era stato scartato dai precedenti allenatori, Aglietti in testa, mentre Stellone ha avuto il merito di crederci e di ridargli fiducia non trattandolo come un appestato. Per Aglietti si trattava di un optional, anche Toscano aveva deciso di non puntarci ritenendolo poco idoneo al progetto. L’aggravante di Aglietti è che le sue scelte hanno avuto il potere di affossare la Reggina e di farla entrare in un tunnel infinito. Stellone ha ritenuto opportuno trattare Jeremy senza prevenzioni e i risultati si sono visti. Con buona pace di chi aveva inventato una notizia di mercato, di chi come al solito l’aveva copiata e incollata, e di chi ora deve digerire – magari con un sorriso finto – la svolta firmata Menez.
Foto: Twitter Reggina