Il mercato in campo – Andrea Petagna: gol e leadership
Sarebbe meraviglioso riuscire ad entrare nella testa di una persona e scoprire cosa pensa in un determinato momento. Umanamente e tecnicamente non sarà probabilmente mai possibile, è un gran peccato, si aprirebbe un
mondo nuovo e gli spunti d'interesse sarebbero infiniti. Fermandoci all'ambiente calcistico e in modo specifico all'ultima giornata di serie A, andiamo per un attimo a Bergamo e chiediamoci cosa sarà passato nella mente di Gianpiero
Gasperini quando Andrea
Petagna ha prima sprecato un'occasionissima a tu per tu con Berisha e poco dopo ha gonfiato la rete con un imperioso colpo di testa. Nel giro di pochi minuti il prodotto del vivaio milanista ha evidenziato i punti di forza e gli aspetti sui quali risulta necessario lavorare per compiere l'ulteriore salto di qualità per ambire concretamente a grandi livelli. Nella prima occasione un clamoroso errore in disimpegno aveva seriamente rischiato di complicare anticipatamente la gara per i padroni di casa, l'ex di turno ha concesso la grazia, riscattandosi però alla successiva occasione con uno stacco di testa che ha messo nuovamente alla luce un raro strapotere fisico e la capacità di prendere il tempo con un'invidiabile semplicità. Per il classe '95 si tratta di una stagione fondamentale, in estate la
Spal ha chiuso un'operazione puntando su un obbligo di riscatto a doppia cifra in caso di salvezza e offrendo un ricco contratto pluriennale mediamente superiore ai budget di club che puntano al mantenimento della categoria. La società spallina ha riposto un'enorme fiducia sull'operazione
Petagna, puntando con decisione sugli ulteriori margini di crescita dell'ex milanista, atteso alla definitiva consacrazione. Finora la sua prima annata a Ferrara sta rispondendo alle attese; quasi sempre titolare, già otto reti realizzate quando è appena iniziato il girone di ritorno, quasi eguagliando le marcature siglate nell'intera esperienza bergamasca. Dati che mettono indiscutibilmente alla luce un rendimento in crescendo, un
migliore feeling con il goal e la consapevolezza di sentirsi pienamente al centro del progetto con un ruolo da protagonista. Lo scoppiettante inizio di stagione della
Spal aveva forse illuso parte dell'ambiente, il ritorno alla normalità non è stato semplicissimo da gestire. La compagine di mister
Semplici si trova perfettamente in linea con gli obiettivi di inizio stagione, ovvero una salvezza da centrare con qualche patema in meno rispetto alla prima annata dopo lo storico ritorno nella massima serie. Qualche rimpianto non manca, soprattutto se si pensa alle mancate vittorie negli
scontri diretti casalinghi con Empoli, Chievo, Bologna e Udinese, qualche blitz esterno ha fatto tornare il sorriso, anche se i punti contro le dirette concorrenti valgono doppio. La stagione spallina non ha preso quel volo utile a guadagnare un rilevante gap dalla zona calda anche per la scarsa vena realizzativa del parco attaccanti, con
Antenucci e
Paloschi che non hanno ancora raggiunto i livelli della passata stagione e, fatta eccezione per i goal di
Kurtic e le immancabili sgroppate di
Lazzari, tutto il peso offensivo è concentrato sulla fisicità e le giocate di
Petagna. Una strategia destinata a diventare piuttosto prevedibile agli occhi degli avversari. Il classe '95, con grande spirito di gruppo, leadership e maturità, si è caricato la squadra nei momenti di maggiore difficoltà, è sempre il primo difensore in fase di non possesso, non si risparmia mai in un prezioso lavoro
sporco, fondamentale per gli equilibri del collettivo. Rispetto al passato ha trovato quella
continuità realizzativa spesso mancata tra i professionisti, smania dalla voglia di ripagare la fiducia ricevuta e, perchè no, togliersi qualche sassolino. Tutto possibile raggiungendo l'obiettivo del gruppo, la
salvezza. Diego Anelli Direttore www.sampdorianews.net