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IL MERCATO IN CAMPO – Joaquìn Correa: ex scommessa, nuova garanzia

23.01.2019 | 16:25

La partenza di Felipe Anderson ha lasciato un vuoto difficile da gestire, non poteva essere altrimenti. È partito destinazione Premier uno degli elementi più talentuosi, in grado di creare imprevedibilità e superiorità numerica in ogni momento.

Se in tale contesto aggiungiamo un girone d’andata molto al di sotto delle attese per Milinkovic Savic e Luis Alberto, si comprende al volo come la Lazio abbia bisogno di alternative di spessore in attesa che i noti gioielli tornino a brillare e ad incantare.

Una delle principali operazioni estive in entrata fa proprio riferimento all’esigenza biancoceleste di innalzare ulteriormente il livello qualitativo sulla trequarti in vista delle tre competizioni. Ci stiamo riferendo a Joaquìn Correa.

Era arrivato in Italia grazie all’investimento della Sampdoria. Un anno e mezzo caratterizzato dal fisiologico ambientamento, sprazzi di classe illuminante e lunghe pause. A Siviglia non ha compiuto il salto definitivo che era lecito aspettarsi. I mesi trascorsi nella Liga hanno però rappresentato un’importante esperienza internazionale che lo ha arricchito sotto diversi punti di vista.

La serie A ha riabbracciato un talento puro per il quale i tocchi leziosi, l’anarchia tattica e la tendenza a scoraggiarsi dinanzi agli errori sono ormai soltanto lontani ricordi. Maturità, personalità, capacità di far male e decidere posizionandosi tra le linee, oppure defilandosi con le maglie avversarie costrette ad allargarsi.

La Lazio ha bisogno di questo Correa, efficace e concreto, per non lasciare nulla di intentato e giocarsela fino in fondo su ogni fronte, contro chiunque. Ne sapeva qualcosa il Milan, trafitto all’ultimo respiro, domenica sera lo ha provato il Napoli sulla propria pelle. Una spina nel fianco per l’intera ripresa, un assist al bacio per il sigillo di Immobile che riaperto la sfida. Possesso palla limitato, tempestive verticalizzazioni, nessun punto di riferimento.

Segnali che fanno la differenza e generano giustificato ottimismo per i prossimi impegni. Simone Inzaghi è il primo a rendersene conto e saprà gestire al meglio quel valore aggiunto, quella mina vagante sempre più sinonimo di garanzia.

Diego Anelli Direttore www.sampdorianews.net