Dopo la fantastica doppietta da titolare, quasi uno scherzo del destino, contro l'amata Sampdoria, il club dei sostenitori della classe innata di Luis Muriel è notevolmente aumentato.
Impossibile non restare incantati dinanzi alle devastanti percussioni, dribbling ubriacanti, giocate di tecnica sopraffina, un fiuto per il goal che va oltre la media umana.
Quando il colombiano, appena subentrato, tira fuori dal cilindro una punizione con la palla nel set rendendo impotente un n. 1 del livello di Handanovic, non si può far altro che alzarsi in piedi e applaudire. È sufficiente rivedere il replay per comprendere fino in fondo un gesto tecnico incredibile. La distanza è un dato di fatto, un buon giocatore sarebbe ancora freddo, il colombiano non dà manco il tempo di farci leggere il numero sulla maglia che riapre una gara apparentemente chiusa dopo il rigore di Perisic.
Il rinforzo invernale dei viola indirizza la sfera dove nessun estremo difensore potrà mai arrivare. Lascia a bocca aperta il modo di concludere verso il bersaglio grosso. Colpisce la palla quasi come optasse per un cucchiaio ma con una potenza e precisione a livelli eccelsi, la traiettoria è verso l'esterno, un siluro ma, al tempo stesso, una palombella al bacio come fosse telecomandata.
Tra i misteri del calcio moderno non possiamo non includere il mancato step in un processo di crescita che avrebbe potuto e dovuto portarlo nell'elite dei campioni affermati e vincenti, nella ristretta cerchia dei fenomeni. Alcuni errori di gioventù, qualche sfaccettatura caratteriale da limare o almeno gestire, una condizione fisica non sempre al top l'hanno frenato.
Per tali ragioni ci ritroviamo dinanzi ad un talento riconosciuto a livello internazionale, spesso etichettato un'eterna incompiuta, la copia sbiadita di Ronaldo al quale è stato paragonato fin dai tempi di Lecce.
Stiamo però parlando di un ragazzo che non ha ancora compiuto 28 anni, forse non c'è più il tempo per costruire una carriera leggendaria ma sicuramente non mancano i margini per scrivere pagine di storia con un ruolo da protagonista.
La Fiorentina ci ha puntato e ci crede con giustificata speranza. I fatti le stanno dando ragione, la voglia di riscatto dopo l'altalenante esperienza di Siviglia rappresenta un fattore potenzialmente determinante. La Sampdoria gli ha consentito di salutare l'ambiente friulano ormai privo di reciproca sintonia, lo ha atteso, coccolato e ne ha goduto in più occasioni con goal, assist e giocate indimenticabili.
Ora la Fiorentina e quella tanto agognata continuità sempre ricercata e ancora non trovata. Per il piacere di tutti gli amanti del bel calcio che desiderano godersi uno spettacolo nel quale nulla è davvero impossibile. Luis Muriel ne è l'esempio.
Diego Anelli Direttore www.sampdorianews.net