Messias: “La Serie A per me è un sogno. Fino a qualche anno fa vendevo mattoni usati a 20 centesimi l’uno”

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Junior Messias, attaccante del Genoa, ha parlato a La Repubblica, soffermandosi sulle sue origini, con il lavoro da muratore fino a pochi anni fa appema arrivato in Italia. Queste le sue parole: "Gioco dove c’è bisogno, gli allenatori conoscono la mia capacità di adattarmi e la sfruttano. Dove mi metterei io? Dietro le punte. Credo che quello di trequartista sia il ruolo che più si confà alle mie caratteristiche. Ed è lì che mi faceva giocare Stroppa a Crotone. È bello non porsi limiti, ogni volta che salivo una categoria mi domandavo se fossi stato all’altezza. È stato così nel primo anno di Eccellenza come in A. Sono partito dai campionati Amatori e sono arrivato a fare gol in Champions". Sugli inizi: "Ero tifoso del Cruzeiro ma non ci ho mai giocato. È una balla che non so chi abbia messo in giro. Io non ho mai fatto scuola calcio, ho sempre e solo giocato per strada". In Italia, a Torino, arriva a 20 anni, nel 2011. "Mio fratello Douglas c’era dal 2003, mi ha convinto assicurandomi che c’era la possibilità di guadagnare qualche soldo. All’inizio è stata dura, lavoravo nel cantiere dove lui faceva il muratore. Ma solo il sabato e la domenica, quando gli altri operai erano a casa e il cantiere ufficialmente era chiuso. Ero senza permesso di soggiorno e non potevo lavorare con gli altri. Prendevo i mattoni staccati dagli edifici in ristrutturazione e cercavo di renderli riutilizzabili. Mi davano 20 centesimi a mattone. Poi sono arrivati i documenti e sono diventato muratore a tutti gli effetti. Ma mio fratello, 45 giorni dopo che l’avevo raggiunto in Italia, è tornato in Brasile. Aveva messo da parte qualche soldo e non reggeva più alla nostalgia. E sono rimasto solo". Foto: Instagram Messias