Ultimo aggiornamento: giovedi' 14 november 2024 12:28

MIGUEL VELOSO, A KIEV LA DIMENSIONE IDEALE

20.03.2015 | 09:30

Quando mancano poco più di due ore all’attesissimo sorteggio di Nyon, che stabilirà gli accoppiamenti in vista dei quarti di finale di Champions ed Europa League, uno è il dato principale che risalta giocando al toto avversarie. Di certo Juventus, Fiorentina e Napoli, le tre italiane che hanno trovato posto nei rispettivi G8, non dovranno mettere in preventivo una trasferta in Inghilterra.

Già, la patinatissima Premier League, il campionato più bello e bla bla bla del mondo, non ha portato alcuna squadra nella Top Eight delle due coppe europee: non succedeva dal 1993. Malasorte, semplice incidente di percorso o avvisaglie di un reale declino? Opteremmo per una prima delle prime due, ma va tenuto presente che in Champions è la seconda volta che capita nelle ultime tre stagioni. E che adesso nel ranking UEFA la Germania ha messo la freccia: presto l’Italia, saldamente al quarto posto, dovrà fare la corsa sui britannici.

L’ultimo team inglese ad essere eliminato è stato l’Everton. Ai quotati Toffees non è bastato il 2-1 maturato all’andata tra le mura amiche di Goodison Park: la Dinamo Kiev, supportata dal calore dello stadio “Lobanovski”, intitolato all’indimenticabile ex tecnico di casa, non ha infatti faticato più di tanto per ribaltare il discorso qualificazione. Il 5-2 finale rende il giusto merito al magic moment degli ucraini, che in campionato veleggiano in testa alla classifica con 7 punti di vantaggio sullo Shakhtar. Avete capito bene, gli uomini di Sergei Rebrov, l’ex gemello di Shevchenko ai tempi d’oro, nutrono fondate speranze di spezzare la lunga egemonia della compagine di Donetsk allenata da Lucescu. Svariate le individualità di spicco in seno alla Dinamo: su tutti spiccano Dragovic e Yarmolenko, uomini mercato di oggi e di domani.

Ma gesso e lavagnetta sono appannaggio di Miguel Veloso, vecchia conoscenza del calcio italiano avendo vestito con alterne fortune la maglia del Genoa nel biennio 2010-12.

All’interno del nostro consueto spazio quotidiano accendiamo i fari proprio sul ventottenne centrocampista portoghese, autore della prodezza del 3-1 che ha sostanzialmente tagliato le gambe a Barkley e compagni, illusi dalla rete di Lukaku che aveva momentaneamente pareggiato l’iniziale eurogol di Yarmolenko ma prontamente riportati alla cruda realtà da Teodorczyk. Prima che Gusev, l’ex romanista Antunes e Jagielka completassero il tabellino dei marcatori nella ripresa.

Da quando è sbarcato in Ucraina (Preziosi lo vendette bene, 9 milioni bonus compresi, quasi al prezzo d’acquisto), Veloso è tornato a costruire gioco con quel sinistro accessoriato di compasso, trovando nella Prem’er Liha la sua dimensione ideale, grazie a ritmi più compassati e quindi maggiormente confacenti ai propri. In Italia il tecnico centrale lusitano pativa l’eccessivo tatticismo, spesso spietato sui portatori di palla. Può capitare di non adattarsi alla serie A, mai stato un banco di prova agevole per gli stranieri, senza che ciò determini obbligatoriamente un ridimensionamento del calciatore in questione, specie parlandosi di un atleta che a livello di club (tra Olivais, Sporting Lisbona, Genoa e Dinamo Kiev) ha già accumulato 320 presenze e 31 reti, diverse delle quali su calcio di punizione, pezzo forte del suo repertorio. Mentre sono 53 le apparizioni in Nazionale, cui ne vanno sommate altre 69 nelle rappresentative juniores, dall’Under 16 all’Under 21.

Nella terra dell’Est, nuovamente martoriata dai noti conflitti interni, Miguel, nato a Coimbra l’11 maggio del 1986 e cresciuto nello Sporting dopo una parentesi nel vivaio del Benfica, spera di arricchire un palmarès che al momento annovera 5 trofei: 2 Coppe e altrettante Supercoppe di Portogallo (levate al cielo nel quadriennio trascorso tra le file dei biancoverdi della Capitale) e la Coppa d’Ucraina vinta qualche mese fa. Le premesse ci sono tutte: nei prossimi mesi il raccolto può essere abbondante, a partire dall’agognato titolo interno. Le ambizioni del blasonato sodalizio di Kiev passano, eccome, dalle geometrie di Veloso

Foto: uefa.com