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Milan, qualsiasi closing non abbatte la libertà di pensiero e di informazione

30.11.2016 | 00:00

Vogliono spacciare un closing, quello del Milan aspettando di capire cosa accadrà, per un bavaglio da mettere a chi intende svolgere un’informazione corretta. E qualsiasi bavaglio va rispedito al mittente, senza “se” e senza “ma”. Vorrebbero fare passare un concetto, e dal nostro punto di vista mai ci riusciranno, che purtroppo ogni tanto fa capolino. Questo: ci sono closing e closing, se toccano gli amici e gli amici degli amici mettiamoci di traverso a prescindere. Un concetto talmente basso che svilisce e avvilisce il popolo che vorrebbe un’informazione libera, non prevenuta. C’è gente che al dirigente tal dei tali non farebbe una critica, mai. Magari per tenerselo buono, per mendicare una notizia, oppure chissà per cosa. C’è gente che non ha speso una critica neanche dinanzi all’evidenza dei fatti. Voce del verbo “scodinzolare”. A noi le notizie interessano tanto, è il nostro pane quotidiano, tuttavia mai le baratteremmo con la libertà che vale più di diecimila scoop. L’eventuale closing del Milan per noi equivarrebbe a quello di qualsiasi altro club. Non siamo i portavoce di chicchessia, questo sia chiaro. Non facciamo comunicati stampa ad personam per tranquillizzare tizio o caio o per pubblicizzare il suo stato d’animo. Non ci interessa, lo lasciamo a chi si è specializzato in tal senso. Non siamo il microfono personalizzato, non ci facciamo utilizzare, non esistono i saldi o gli sconti. Esiste soltanto una bella schiena in posizione verticale. Questo sia chiaro, ora e sempre. Milan o non Milan. Closing o non closing. Galliani o non Galliani. Berlusconi o non Berlusconi.