Milan-Inter un mese dopo: un derby (quasi) capovolto

Il derby un mese dopo, un mondo (quasi) capovolto rispetto al 4 marzo scorso quando il Milan, in un San Siro a tinte prevalentemente rossonere, avrebbe affrontato l’Inter in altre condizioni. Non soltanto il divario è leggermente aumentato, da 7 a 8 punti, ma rispetto ad allora ci sono tre giornate in meno da giocare e, soprattutto, i nerazzurri sono risorti: prima il confortante pareggio col Napoli, poi i due convincenti successi contro Sampdoria e Verona con Icardi a recitare la parte del leone con ben 6 reti in due partite. Ora Maurito è caldissimo, in forma smagliante, un mese fa sarebbe rientrato proprio contro i cugini. In generale Spalletti ha ritrovato certezze, nell’identità di squadra e nei singoli, a partire da Perisic. Il Milan, invece, è reduce dalla sconfitta dello Stadium, la prima in campionato in un 2018 condotto a mille all’ora fino a sabato sera. I rossoneri contro la Juve hanno fatto molto bene per tre quarti di gara, se la sassata di Calhanoglu – anziché colpire la traversa – avesse centrato il bersaglio, verosimilmente la storia sarebbe stata diversa. Ma i “se” lasciano sempre il tempo che trovano e la classifica dice che il Diavolo oggi pomeriggio ha un solo risultato, la vittoria, per alimentare il sogno e accorciare a 5 lunghezze il gap dal quarto posto, occupato proprio dai cugini che, dal loro canto, hanno due risultati su tre per restringere forse definitivamente la corsa Champions che da mesi vede duellare, punto a punto con l’Inter, le due romane. Al momento dell’insediamento di Gattuso in panchina, nessuno in casa Milan parlava più di Champions, qualche ottimista semmai di Europa League dato che Montella aveva lasciato in dote più sorrisi che punti. Ringhio sin qui ha fatto miracoli, il suo operato è sotto gli occhi di tutti e le valutazioni complessive prescinderanno dal raggiungimento di quello che resta un sogno, difficile da realizzare. Mettiamoci comodi, arriva un derby cruciale in chiave Europa.

Foto: Twitter Milan-Inter