Milan, ora anche Giampaolo (finalmente) sa. Vince il piano B (Pioli) nel gelo Spalletti-Inter

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Marco Giampaolo sapeva da prima di Genova che forse neanche una vittoria gli avrebbe permesso di salvare la panchina in casa Milan. Peccato che, dopo Marassi, nessuno si sia preoccupato di avvertirlo, lasciandolo in mare aperto su una barchetta. Giampaolo ha appreso dai mezzi di informazione, ha saputo che il Milan stava contattando altri tecnici, non il massimo dello stile. Adesso anche Giampaolo saprà, finalmente e in ritardo, cose che al Milan - il vero Milan - mai sarebbero accadute. Maldini e Boban si sono rifugiati nel piano B, Stefano Pioli (l’unico possibile dopo aver scartato soluzioni straniere) navigando a vista e improvvisando un po’ come hanno fatto in sede di mercato. Doveva arrivare Correa, hanno preso Rebic all’ultimo minuto, tanto per fare un esempio. Pioli è un eccellente professionista, ma resta un piano B e il Milan (sfidiamo chiunque a sostenere il contrario) per logica, tradizione e blasone deve andare sempre sulla prima scelta. La prima scelta era Luciano Spalletti, per distacco, ma il Milan lo ha contattato nel bel mezzo del gelo tra Luciano e l’Inter senza garantirsi prima che il problema sarebbe stato risolto. Gravissimo errore di superficialità. E così è rimasto col solito cerino in mano, ripiegando su un allenatore che non aveva messo in cima alla lista, considerato che sarebbe stato impossibile tornare indietro dopo la sfiducia totale nei riguardi di Giampaolo. Ora sarebbe importante capire il giudizio della proprietà su Maldini e Boban, ben sotto il minimo sindacale che occorrerebbe in situazioni del genere. Il Milan è il Milan, su certe cose non bisognerebbe scherzare. Il gelo tra Spalletti e l’Inter resta, ma Zhang non ha certo problemi a garantire il bonifico mensile di un contratto che scade a giugno 2021. L’Inter mai avrebbe messo a disposizione più di 1,5 milioni di buonuscita per una questione di principio. In caso contrario avrebbe dovuto pagare per un anno - secondo richiesta - un allenatore per mandarlo... al Milan. Peccato che a tutto questo il club rossonero avrebbe dovuto pensarci prima, con dovizia di particolari, com’e sempre accaduto nella gloriosa - quella sì - epopea rossonera. Nostalgia canaglia. Foto: twitter Milan