Milan, una notte per dimenticare i disastri di mercato, le amnesie di Pioli e le coperture mediatiche

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Cambiare argomento per non giudicare il momento del Milan dopo l’ennesimo passo falso di La Spezia. Magari concentrarsi sulla carica dei tifosi rossoneri in vista del derby di Champions, semifinale di ritorno in casa dell’Inter e in programma domani. Questo è un bel modo per cambiare argomento. Certo, non abbiamo dubbi che sarà una grande carica, ma siamo all’interno di una banalità estrema, tonnellate di polvere sotto il tappeto pur di non analizzare il momento deficitario di una squadra. Ora, capiamo che non si possa toccare il santino, ma bisognerebbe raddrizzare la schiena - almeno un po’ - per giudicare come si deve la stagione del Milan. Non ci sono “amici”, c’è gente che magari aspetta una critica costruttiva e almeno un po’ aderente alla realtà. Invece, ci sono sempre e solo “amici”. Il Milan vive un momento difficilissimo, al netto di quanto accadrà nel derby di domani. E soltanto una prodezza in quella partita potrebbe dare un senso alla stagione. Ci sono solo due spiegazioni, evidentissime e da non nascondere perché se ometti poi ti beccano con la marmellata in mano. La prima, chiarissima, chiama in causa il mercato mai così fallimentare come quello delle ultime due sessioni con chiaro riferimento alla campagna acquisti estiva. Abbiamo fatto tutti i complimenti di questo mondo a Maldini e Massara quando li hanno meritati, ma stavolta è stato un autentico disastro. La seconda spiegazione chiama direttamente in causa Stefano Pioli, indiscutibile professionista e con uno scudetto sul petto che resterà per sempre nella sua bacheca. Ma il Milan di quest’anno è stato spesso un pianto, tra prestazioni, scelte assurde di turnover, alibi continui e realtà spesso travisata. Ecco, basterebbe solo dirlo, lasciando per un momento a casa gli amici intoccabili a prescindere. Oppure gli amici degli amici che è la stessa cosa. Il Milan sogna una notte incredibile, domani sera, per dimenticare e magari archiviare gli argomenti che ora fanno la differenza. Copertura mediatica compresa. Foto: Twitter Milan