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MILAN, 29 E LODE

13.04.2017 | 23:55

Un parto lungo, lunghissimo, esagerato. Ma ora che il Milan ha cambiato padrone, servono alcune riflessioni molto importanti. La prima: sarà difficile, praticamente impossibile, avvicinarsi a Silvio Berlusconi e a quanto ha messo in bacheca (ben 29 trofei) nel corso di 31 anni, per gran parte memorabili. Silvio unico, chi ama il calcio e i giusti investimenti per il calcio non può pensarla diversamente. E lo diciamo, come sempre, con la libertà di chi non ha fedi o passioni, colori o prevenzioni. Abbiamo sempre pensato, e ripetiamo, che basterebbe fare il 40-50 per cento (forse anche il 30…) di quanto ha seminato e raccolto Berlusconi per soddisfare il palato fine dello sterminato popolo rossonero. Di sicuro urge un gran Milan: non sarà semplice, anzi, fare tutto e subito, anche perché “subito” non esiste quando devi ripartire. Ma bisognerà mettere le basi per riaprire un ciclo vincente. Altre considerazioni sparse andrebbero dedicate a chi, in questi lunghissimi mesi, ha fatto disinformazione, ha millantato scenari apocalittici, si è legato al carro per non “ledere Sua Maestà”, mettendo le necessità del Milan in secondo piano. Il Milan doveva semplicemente cambiare pagina, i cicli non sono eterni e lo sa anche un bambino di cinque anni. Chi ha detto, con certezza, che il closing non si sarebbe consumato, merita serenamente di andare in ferie come da noi auspicato un po’ di tempo fa. Il Milan non è un giocattolino da manovrare in base alle antipatie o simpatie personali: siamo nell’era di Internet, quindi “prima di sparare conta”. Contare cosa? Le sciocchezze, senza soluzione di continuità, per cercare di evitarle. E’ stato detto di tutto e di più: gente che diceva di sapere, eppure non sapeva un’acca; gente che dopo due caparre sentenziava e ora andrebbe isolata da tutti i circuiti nazionali e internazionali. La storia del Milan e del closing non poteva essere per saccenti e distributori di veleni, ma doveva obbligatoriamente comprendere fatti. I fatti ci sono stati, tutti. Sulla competitività del nuovo corso, augurandolo ai tifosi rossoneri, saremo liberi, sinceri, senza condizionamenti nel giudizi. Partendo da un presupposto: Silvio irripetibile, 29 e lode. E da un altro: chi sul closing aveva visto lucciole per lanterne, giusto che conti fino a mille la prossima volta.

Foto: Facebook ufficiale Berlusconi