Milik: “Nessun posto al mondo come Napoli. Al Chievo a gennaio? Possibile. Aprirò un ristorante…”
23.10.2017 | 16:30
Il centravanti del Napoli, Arek Milik, è tornato a parlare ai taccuini dei connazionali polacchi di Sportowefakty. Ecco gli stralci più significativi: “Passato il primo mese, il peggio è alle spalle. Ora riesco a dormire normalmente, prima mi svegliavo dal dolore. Ora è tutto più semplice. La vicinanza di tutti? Sì, sia in Polonia che a Napoli. La maglia esibita da Insigne con l’errore di Zielinski? Forse Piotr voleva farsi pubblicità e per questo gli aveva dato la sua (ride, ndr). E’ stato un gesto molto bello, Lorenzo ha lottato con lo stesso infortunio e mi sta aiutando tanto. Quando rientro? Non ho fretta. Si dice febbraio, ma lo farò quando sarò pronto, riuscirò a partecipare al Mondiale riuscirò. Il presidente De Laurentiis ha parlato di un possibile prestito al Chievo? E’ una possibilità che considero, ma le decisioni le prenderemo a dicembre, vedremo quale sarà la soluzione migliore per me e per il club. Sarebbe difficile passare a un club dove non conosco staff medico e fisioterapisti? Difficile rispondere, a gennaio ne saprò di più e ne riparleremo. Come sto psicologicamente? Non è bello subire due volte lo stesso infortunio in un anno, ma cosa posso fare? Piangere? Nella vita ci sono tragedie peggiori rispetto alla rottura del crociato. E’ dura stare a guardare, ma devo trovare stimoli positivi. Aprirò un ristorante a Katowice? Sì, si chiamerà Food & Ball. Volevamo aprirlo prima dei Mondiali, ma non ce la faremo. Sarà un ristorante a tema sportivo, ma non incentrato solo sul calcio. E si mangerà bene. Niente privacy a Napoli? E’ un luogo speciale. A Katowice posso camminare tranquillamente per strada, qui è impossibile. Napoli è incredibile in termini di amore per il calcio. Non so come siano Argentina e Brasile, ma non penso che esista un altro posto al mondo come questa città. Il calcio qui è religione, nel fare i 50 metri che separano la mia auto da un ristorante devo fermarmi a fare decine di foto ed autografi. Non sono mai stato al centro della città proprio per questo, ma non fraintendetemi, per me è motivo d’orgoglio, è bello quando la gente di dà sostegno per strada!. La mia casa è vicina al centro sportivo del Napoli, mi piace e poi qui è un posto pacifico. C’è silenzio, si sta bene e sono vicino alla spiaggia. In estate ci sono tante persone, ovviamente, ma ora è molto tranquillo. Non si può avere tutto: giocare in un grande club, guadagnare un sacco di soldi e poi pretendere anche la privacy”.