Milik: “Ho pianto quando ho saputo la diagnosi dell’infortunio. Sui tempi di recupero…”

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Arkadiusz Milik, attaccante del Napoli, è intervenuto ai microfoni del portale polacco SportoweFakty, tornando a parlare del brutto infortunio che lo terrà a lungo lontano dai campi di gioco. Queste le sue dichiarazioni: "I primi giorni sono stati difficili: ero depresso, ma bisognava reagire. I tifosi mi hanno aiutato tanto, inviandomi tanti messaggi. L'affetto dei tifosi è qualcosa di stupendo, ma non mi sento una stella della squadra. È il mio primo infortunio grave. Quando ho subito il colpo mi sono chiesto: 'cos'è successo?'. Al 99%, in quelle situazioni, te la cavi al massimo con una lieve contusione. Quando ho saputo la diagnosi, ho pianto. La riabilitazione procede, ma non è una corsa contro il tempo. Voglio tornare il più presto possibile, ma senza accelerare i tempi. Ho una carriera davanti e ciò che sto perdendo in questo periodo lo recupererò in seguito. Tornerò in campo quando sarò al 100%. Spero in primavera. Vivere a Napoli? Tutti mi chiedono foto, autografi: naturalmente è qualcosa di bello, ma a volte c'è bisogno di prendersi una pausa dal caos e dalla frenesia. Una volta, due scooter mi hanno inseguito per cinque chilometri. Ad un semaforo hanno bussato al finestrino e mi hanno chiesto un autografo. Avevo paura volessero altro. I compagni di squadra, nello spogliatoio, mi hanno sconsigliato di indossare orologi costosi. Non mi è mai successo nulla, ma certe situazioni è meglio evitarle". Foto: Twitter ufficiale Napoli