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MINO SU DUE TAVOLI

13.07.2016 | 23:00

Sarà antipatico, arrogante e forse un po’ spocchioso, ma di sicuro Mino Raiola il suo lavoro lo sa fare alla grande. Ha carisma, entra nelle stanze dei bottoni più importanti, gestisce come meglio non potrebbe. Situazioni come quella di Paul Pogba non fanno altro che irrobustire il suo talento: in queste occasioni solitamente Raiola dà il meglio e lo sta dimostrando. A costo di parlare un po’ più del solito, mediamente non si esalta quando deve rilasciare un’intervista, oppure di contraddirsi rispetto a dichiarazioni rilasciate qualche giorno prima.

Paul Pogba è il classico gioco delle due carte. Se finisse al Manchester United, sarebbe l’operazione più clamorosa di calcio mercato degli ultimi 20 anni. In questo modo dalle parti di Old Trafford consumerebbero la più classica delle vendette dopo aver perso Paul a parametro zero. La più classica ma, se vogliamo, anche la più ridicola perché di solito non si dovrebbero spendere 120 milioni (neanche 120 euro…) per riprendere il controllo di una situazione che era totalmente tua. Ma si sa come funziona: quando non hai la strategia giusta, la metti sul piano dei soldi per rimediare e per farti perdonare. Siccome oggi è rimasto soltanto lo United, il Real si è defilato, per Raiola sarebbe un incasso di oltre 20 milioni che, aggiunto a quelli per Ibra e Mkhitaryan farebbe dell’agente italo-olandese il vero protagonista della sessione estiva di mercato. Sempre se Jorge Mendes non dovesse rispondergli nel giro di qualche settimana, i presupposti ci sono.

Nel gioco delle due carte all’interno della vicenda Pogba, l’altra soluzione sarebbe quella di restare alla Juve. Ma siccome il Manchester United gli darebbe un ingaggio annuo non inferiore ai 15 milioni, è normale che una conferma in bianconero comporterebbe un ricco adeguamento del contratto, almeno fino a 7 milioni a stagione. Ecco perché è proprio il caso di dire che comunque dovesse cascare, Raiola cascherebbe bene. Normale che lui spinga, pur non dicendolo, per la prima soluzione che gli permetterebbe di realizzare la famosa commissione da urlo. Ma con le parole tiene in scacco la Juve, sarebbe impossibile non ritoccare l’ingaggio in caso di conferma. Oggi Paul resta incredibilmente il centrocampista più reclamizzato d’Europa. Incredibilmente perché è reduce da un Europeo non al top per via di un utilizzo che lo ha costretto spesso a stare fuori dal gioco.

Come finirà? Diciamo la verità: se arrivasse quella proposta in tripla cifra, sarebbe impossibile anche per i più ricchi dire no. La Juve resiste perché lo ha promesso ad Allegri e perché in modo particolare vuole che sia Pogba a esporsi pubblicamente quando sarà il momento di farlo. In sintesi: se fosse Pogba a spingere per andare, la Juve non potrebbe far altro che memorizzare e spalancare le porte. Ma Pogba ancora non l’ha fatto, all’interno di una regia ben congegnata e che vede il suo procuratore sempre in prima fila: un’intervista al giorno è proprio quello che ci vuole per mandare i messaggi più giusti e convenienti.

Tormentone Pogba, due tavoli apparecchiati. Comunque vada, per Raiola sarà un trionfo.

Foto: Telegraaf.nl