Monchi: “Non vendo fumo, uno dei motivi per cui sono a Roma è Spalletti. Il gap con la Juve…”
Questa mattina in casa Roma ha parlato il nuovo direttore sportivo
Monchi. Queste le sue dichiarazioni rilasciate in conferenza stampa:
"Non mi considero il miglior direttore sportivo del mondo, sono fortunato nella mia carriera. Sapevo che ci potessero essere squadre, dietro di me, che per nome potevano essere molto interessanti. Quando ho saputo che la Roma era un'opzione ho creduto fosse tutto molto chiaro. Ci sono molti margini di miglioramento, Sabatini e Massara hanno fatto un lavoro straordinario, ma qui ci sono possibilità per sognare. Ho parlato tanto con Pallotta, dobbiamo lavorare insieme e per me questo è importante. Se parlerò con la squadra? Ovviamente la mia influenza in questa stagione non può essere molta, sono arrivato alla fine, ma devo più pensare al futuro che al presente. Ora ci sono molte motivazioni, perché lottiamo per la Champions diretta. Tutto quello che può aiutare cercherò di farlo, perché servirà per costruire il futuro. Cosa cambierà? Come ho detto precedentemente, preoccupandomi del futuro bisogna prima pensare al presente. Conosco la traiettoria della Juventus e il suo potenziale. Io sono ambizioso, per natura, lo sono sempre stato, ma non vendo fumo. In poco tempo è impossibile pareggiare il gap con la Juventus. Dovremo lavorare molto, però non è irrealizzabile. È molto difficile. Noi abbiamo una ottima squadra. Il club ha una filosofia, una fisionomia, una storia. Il segreto del Siviglia è poco originale: il lavoro. Cosa significa? Non solo acquistare i giocatori. Io credo che la Roma meriti che il suo sogno si avveri. Perché se non andiamo tutti nella stessa direzione è difficile, altrimenti potremmo vincere. Spalletti? Voglio raccontare una storia, un segreto. La prima volta che ho ricevuto la chiamata per venire alla Roma, la notte pensando ai pro e ai contro, l'unico problema era lasciare Siviglia, la mia casa. I pro invece erano molti, uno è proprio Luciano Spalletti. Per me è un tecnico molto importante, però è evidente che non possiamo distrarci nemmeno un secondo. Ora bisogna giocare contro Juve, Chievo e Genoa. Rimane la speranza che Spalletti resti perché è una cosa che mi ha attratto per venire qui". Foto: sito ufficiale Roma