Monchi: “Dobbiamo raggiungere la Champions, da Totti imparerò cos’è la Roma. Su De Rossi…”
Il direttore sportivo della Roma
Monchi nel corso dell'odierna conferenza stampa ha parlato anche del futuro di
De Rossi,
Totti e non solo:
"È la prima volta che me ne vado da Siviglia, sono arrivato quando avevo diciannove da giocatore, poi come dirigente. Per la verità non avrei pensato, nemmeno nei miei migliori desideri, nei miei migliori sogni, una migliore accoglienza qui a Roma. Ha reso più semplice la mia traversata. La partita è iniziata già con un uno a zero. Non so se mi sono spiegato male, a Siviglia ho avuto le migliori condizioni possibili, da uno a dieci: venti. Però era fondamentale ritrovare queste condizioni, penso di farlo qui a Roma. Bilancio? Sto seguendo tre corsi accelerati: uno di italiano, uno per i nomi di chi sta lavorando nel club e poi in ambizione. La Champions dà accesso a denaro molto importante, ma il denaro non è tutto, aiuta. Dobbiamo raggiungere la Champions per il prestigio e per la crescita, per attirare calciatori importanti. Baldini? Non so quanto ha influito. Mi ha convinto la Roma, poi lui mi ha contattato con il mandato di Pallotta, ma non mi ha fatto innamorare lui. De Rossi e Totti? Parto con Daniele: la speranza e il desiderio è lo stesso. Ho parlato con lui, un grande giocatore e un ottimo ragazzo. Noi e lui vogliamo continuare insieme, dovremmo essere imbranati per non continuare qui. Cercheremo di raggiungere l'obiettivo comune. So che questo era l'ultimo anno da giocatore per Francesco e poi ha un contratto da dirigente. Io chiedo che lui rimanga qui con me, perché Totti è la Roma e voglio imparare cos'è. La strategia del Siviglia? Era necessaria per sperare di lottare per obiettivi ambiziosi. Era pericolosa, perché anno dopo anno bisognava stare dietro al tema economico, il più difficile, nel selezionare i giocatori. Abbiamo raggiunto un buon obiettivo economico, ma anche quello sportivo, quello più importante. Qui cercheremo la strategia migliore per vincere. Il problema è comprare bene, non vendere. "La parola incedibile esiste, ma tutti sono trasferibili ci sono calciatori più o meno importanti. Io non sto dicendo che la Roma debba cedere, analizzeremo le offerte e le valuteremo, non abbiamo un cartello con scritto 'si vende', bensì con uno scritto 'si vince'. E per la seconda domanda, scusatemi, ma oggi devo essere sintetico altrimenti andrebbe lunga. Dani Alves e Sergio Ramos? Il secondo è arrivato dalle giovanili del Siviglia, Dani lo comprammo. A me piace lavorare con giocatori giovani, ma non è un ossessione, non è l'unico obiettivo. Dobbiamo prendere giocatori forti e con voglia di vincere. Che siano diciannovenni o ventottenni. Kessie è un ottimo calciatore, che la Roma ha seguito, che conosco, c'è la possibilità. Siamo all'inizio, non so cosa possa succedere. Foto: Roma Twitter