Montella alla ricerca della svolta. Contro la sua ex Roma, tra campo e panchina

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Vincenzo Montella sente aria di svolta: se lo augura l'ambiente rossonero, se lo augurano Fassone e Mirabelli, se lo augura in primis l'allenatore del Milan nei cui confronti le critiche si sono fatte sempre più aspre. Dopo la brutta sconfitta di Marassi con la Samp, il mezzo harakiri in Europa League contro il Rijeka: pensate cosa sarebbe successo se Cutrone non avesse tolto le castagne dal fuoco all'ultimo respiro. Il management, al cospetto dei primi spifferi sulla panchina, ha ribadito ancora una volta la fiducia nell’allenatore. Ma è chiaro che nelle prossime due partite di campionato, quella di oggi contro la Roma e l’Inter dopo la sosta, serviranno delle risposte chiare. Due scontri diretti in chiave Champions, entrambi da disputare a San Siro anche se per il derby lo stadio sarà colorato prevalentemente di nerazzurro. Tra la ricerca di una chiara identità di gioco, modulo e uomini compresi, e il problema-non problema Bonucci, Montella sa che deve cercare di sbagliare il meno possibile. Nel tardo pomeriggio di oggi il tecnico rossonero chiederà strada alla sua ex Roma, alla quale è stato legato sia da calciatore (103 gol in 252 presenze, in bacheca uno scudetto e una Supercoppa italiana) che da allenatore. Sì, perché come i più attenti appassionati ricorderanno, la carriera da tecnico di Vincenzo è partita proprio da Trigoria. Era il 21 febbraio del 2011 quando fu scelto per sostituire il dimissionario Claudio Ranieri, venendo promosso dai Giovanissimi Nazionali alla guida della prima squadra. Impulso fondamentale, perché pochi mesi dopo arrivò la chiamata del Catania, sempre in Serie A, poi il triennio alla Fiorentina, la parentesi alla Samp e, dulcis in fundo, il Milan che adesso Montella vuole tenersi stretto. Foto: Twitter Milan-Wikipedia