Montella, c’è poco da ridere e troppo da fare: il Milan non ha un gioco. La società…
25.09.2017 | 00:20
Vincenzo Montella non ha trovato il Milan. Soprattutto: ha fatto fin qui poco per trovarlo. Meglio: ha contribuito alla confusione. Alimentando le perplessità che il nuovo corso rossonero aveva avuto quando si è insediato: se vi dicono che c’era convinzione assoluta su Montella non credeteci. C’era stima, ma non convinzione assoluta. Poi si è deciso di confermarlo, prolungandogli il contratto soprattutto perché a livello ambientale nessuno se l’è sentita, a maggior ragione di avallare situazioni mediamente impopolari. Un esempio? Roberto Mancini che è stato una tentazione non forte, ma fortissima. Poi avanti con Montella e la speranza che l’attuale tecnico potesse fare scelte nette, drastiche, chiare. Nulla di tutto questo. Il mercato può piacere oppure no, ma poi serve un allenatore in grado di dare un gioco, una fisionomia, l’organizzazione tattica e il furore agonistico. Bene, Montella non ha fatto nulla di tutto questo. E poi dà anche fastidio che dopo qualche disfatta, lo faceva anche ai tempi della Samp, si presenti alle interviste sorridendo come se fosse reduce da chissà quale trionfo. Lo ha fatto anche dopo il ko in casa della Samp: si può sdrammatizzare, si possono fare battute, ma ci sono momenti in cui bisogna state sul pezzo, al massimo della serietà, le battutine e i sorrisini danno fastidio. Soprattutto bisognerebbe spiegare perché le cose non sono andate bene. Beh, per la verità ci vorrebbe qualcuno capace di fargli domande dettagliate, senza giustificare l’allenatore, oppure omettendo, questo sarebbe un bel giornalismo senza sconti e senza timori. Anche perché, indipendentemente dal vuoto assoluto di Marassi, Montella dovrebbe spiegare perché spesso il mercato è finito tra le riserve: non gli va bene, sono tutti scarsi? Eppure sono costati… E dovrebbe spiegare anche qualche obbrobrio, per esempio Suso alle spalle o accanto a Kalinic non si può guardare: da trequartista o da seconda punta cambia poco, è una formula di impotenza. Silva è scarso, non può giocare con Kalinic? A noi non sembra. Il Milan non è da scudetto e lo sapevamo. Magari neanche da secondo posto, questa è la stagione dopo la rivoluzione. Ma un Milan che abbia un senso logico e che debba lottare per terzo o quarto posto ci sta. E bisogna pretendere che abbia un senso logico, che vengano fatte scelte, con decisione e senza mischiare ogni minuto le carte. Montella spieghi e cambi registro al più presto, anche perché da ridere c’è ben poco. Anzi, zero.
Foto: Twitter ufficiale Milan