Montella: “Voglio una Fiorentina per cui valga la pena andare allo stadio”

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Dopo un'estate di rivoluzione, la Fiorentina ha iniziato con due sconfitte il campionato. Della stagione in corso e del concitato mercato appena concluso ha parlato il tecnico viola Vincenza Montella. Ecco le sue dichiarazioni alla Gazzetta dello Sport: "Quando sono arrivato alla Fiorentina, tutti avevano in testa solo la Coppa Italia. Fallito quell'obiettivo, il castello è crollato. Però anche nella crisi abbiamo continuato a giocare un buon calcio. È chiaro che mi manchi la vittoria, ma dopo la sconfitta contro il Napoli ero l'allenatore migliore del mondo e dopo quella contro il Genoa non ero all'altezza. Ribery ha giocato l'amichevole con il Perugia come se stesse disputando la finale di Champions. Questo lo rende diverso. Come è diverso CR7. Parliamo di stelle che primeggiano attraverso il sacrificio. Formidabili esempi per tutti. Inter e Napoli quest'anno sono più vicini alla Juve. Lo scudetto non è già assegnato. Chiesa ha passato un'estate strana dove anche se si soffiava il naso quel gesto veniva analizzato. È dura vivere sotto la lente di ingrandimento. Deve continuare a migliorare. Non deve rimuginare su una palla gol bruciata o su una grande parata del portiere avversario. E deve disinteressarsi del giudizio degli altri. Per il momento non è al cento per cento, ma ci arriverà presto. Pedro ha fisico e piedi brasiliani. Ma viene da uno stop di un mese per un problema fisico e deve conosce il calcio italiano. Serve pazienza. Dopo il primo allenamento ho detto ai dirigenti che Castrovilli non doveva essere ceduto. La società non ha posto obiettivi da centrare a ogni costo. Ma io voglio costruire una squadra che faccia dire ai nostri tifosi: «Vale la pena di andare allo stadio a vedere la Fiorentina». Voglio identità, qualità, coraggio. Però ho bisogno di tempo. Sono arrivati 17 giocatori nuovi, quattro dopo le prime due giornate di campionato". Foto: twitter Fiorentina