Moratti e la cura dimagrante
Massimo Moratti merita rispetto. Soprattutto perché, senza illudere la gente nerazzurra, qualche giorno fa ha dichiarato: "Il nostro mercato? Prima le cessioni...". Della serie: non possiamo più scialacquare. Basta e avanza per concedere tutto il rispetto di questo mondo al numero uno dell'Inter. Certo, si può anche non essere d'accordo su alcune (molte) scelte delle ultime due-tre sessioni di mercato. Ma non si può avere tutto dalla vita. E poi l'onestà verso la gente che fa il tifo per te è un ottimo mix di trasparenza e sincerità.
Moratti ha scelto la cura dimagrante. Rinunciare, strada facendo, a tanti ingaggi pesantissimi è come perdere cinque chili a settimana. Ti senti più libero, meno condizionato: noti che il bilancio del club respira, esattamente come respira la bilancia quando le concedi un minimo di tregua. La cura dimagrante di Moratti prevede un'Inter senza zavorra: saluti a Lucio (quattordici milioni lordi in due stagioni), molto presto toccherà a Forlan. In attesa di capire cosa ne sarà di Julio Cesar: dipendesse dall'Inter saremmo ai saluti, Handanovic garantirebbe il futuro e anche la possibilità di pagare uno stipendio nettamente inferiore rispetto al brasiliano.
Non ci sono colpe gravi nelle decisioni di Moratti, al massimo qualche grave omissione. Per esempio quella di non inserire una clausola, nel bel mezzo dei saluti a Lucio, che evitasse la possibilità di rafforzare una diretta rivale come la Juve. Dettagli? Non proprio: sarebbe antipatico memorizzare - tra pochi mesi - un Lucio da urlo per Conte dopo essere stato ai minimi storici prima con Gasperini e poi con Stramaccioni.
Le colpe gravi sono altre: aver speso tanti soldi per talenti acerbi come Alvarez; aver illuso la gente con presunte missioni a caccia di Lucas; aver bloccato Isla, sapendo che l'Udinese non avrebbe accettato contropartite tecniche; aver gestito male la vicenda Lavezzi.
E poi perché congedarsi da Paolillo senza mettere in discussione il lavoro di Marco Branca?
Moratti e la cura dimagrante. Adesso, pero, sarebbe il caso di rimettersi a tavola e di mangiare qualcosa. Traduzione: sbloccare il mercato, per il bene dell'Inter.