Morte Paolo Rossi, il fratello: “Per andare in tv si faceva fare siringhe, ma sempre col sorriso”

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A raccontare gli ultimi mesi di Paolo Rossi, campione scomparso nella notte, è stato a La Nazione, il fratello Rossano. Queste le sue parole: "Aveva fiducia dei sanitari, si era affidato loro con la massima disponibilità e ha offerto ai medici ogni energia per superare il male, era desideroso di vincere anche questa battaglia. Si è aiutato da solo, con l'affetto della famiglia, di noi. Paolo aveva scelto Siena per curarsi. Si concedeva però anche attimi di vita apparentemente normale, nonostante le difficoltà fisiche sempre più pesanti da sopportare. Così accettava ogni tanto gli inviti della tv. Non andava da mesi nelle sedi, anche a causa del Covid, ma si collegava dal pc di casa con la Domenica Sportiva, come tanti fanno, oggi, in tempi di Covid. Per sostenere il collegamento, era necessaria una iniezione che lo tenesse attivo, che non lo facesse sembrare sofferente. Il medico gliela praticava poco prima. La voglia e il piacere di mostrarsi agli sportivi, "al suo mondo del calcio" erano per quei minuti più forti del dolore. Solo nell'ultimo collegamento, ho sentito oggi, qualcuno si era accorto che qualcosa non andava. Effettivamente, non bastava più una siringa, ormai la situazione era molto grave".  Foto: Twitter Vivo Azzurro