Mourinho chiede rinforzi? E’ libero, ma prima dia un gioco alla Roma

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José Mourinho è un allenatore da sempre abituato a chiedere e a ottenere. Se vuole rinforzi per la sua Roma, è evidente che abbia avuto garanzie dalla sua proprietà. Ma ci sono alcune cose che stridono e che comportano una domanda chiara, secca: se Mourinho aveva la necessità di un centrocampista (Xhaka la scorsa estate, Zakaria per la sessione di gennaio e già cercato tra luglio e agosto) per quale motivo spendere una cifra tra 60 e 70 milioni per due attaccanti - Shomurodov e Abraham - quando in organico c’era già Borja Mayoral non inferiore all’ex Genoa? Avendo deciso la Roma di prendere Abraham per sostituire Dzeko, sarebbe stato più giusto non affondare per Shomurodov. E lo scarso utilizzo di questi mesi non è altro che un aggravante. Se Mourinho ha avuto promesse di rinforzi, ripetiamo, è giusto che insista. Ma non deve commettere l’errore di mandare sul patibolo gente come Kumbulla che, non più tardi di un anno abbondante fa, è costata circa 30 milioni (contropartite tecniche comprese). E ci sembra giusto che, prima di parlare di mercato, la Roma abbia un gioco e un’organizzazione decente che in questo caso fatica a trovare. Altrimenti, diventa facile per tutti: utilizzo il mercato per svenare il club che rappresento ma nel frattempo non faccio vedere il minimo sindacale che ha portato quel club a scegliermi. Mourinho sappia che i vari Villar, Diawara e compagnia alla Roma sono costati e resteranno a libro paga fino a quando non si troverà una soluzione. Morale: fino a quando non andranno via sarebbe giusto esaltarli piuttosto che criticarli in pubblico. Ma questo passaggio purtroppo è già stato fatto e non aiuterà la società che dovrà obbligatoriamente pensare a qualche esubero.
FOTO: Twitter Roma