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Mourinho-Guardiola: numeri da capogiro. E il monte ingaggi…

10.09.2016 | 00:01

Si scrive Manchester United-Manchester City, si legge José Mourinho contro Pep Guardiola, con la variabile Ibra ad imperversare. Al rientro dopo l’indigesta pausa per le Nazionali, il sabato di grande calcio europeo ci propone un pranzetto con fiocchi. Alle 13.30 (ora italiana) l’Old Trafford farà infatti da cornice al derby più atteso d’Inghilterra, che vedrà fronteggiarsi non solo due delle tre attuali battistrada della Premier (unitamente al Chelsea di Conte), ma anche i due club che svettano nella classifica del monte ingaggi a livello continentale: 304 i milioni di euro versati dai Red Devils ai propri giocatori, 302 quelli scuciti dai Citizens di Mansour. Cifre lievitate in seguito alle campagne acquisti monstre che hanno accompagnato l’insediamento dei due patinatissimi nuovi allenatori: Pogba, Ibrahimovic (a parametro zero), Mkhitaryan e Bailly da una parte, per 185 milioni di soli cartellini; Stones, Sané, Gundogan, Claudio Bravo, Nolito e Gabriel Jesus dall’altra (al di là di Marlos Moreno, subito girato in prestito al Deportivo La Coruna), per un totale che ammonta a circa 210 milioni di euro. Numeri sempre da capogiro.

Tornando alla sfida nella sfida, quella delle panchine, il bilancio dei 16 precedenti è favorevole al tecnico catalano, impostosi 7 volte a fronte dei 3 successi dello Special One, con 6 pareggi a completare il quadro. José sorrise soprattutto nel 2010, quando alla guida dell’Inter fece fuori il Barcellona di Guardiola in semifinale e poi andò a prendersi la Champions al Bernabeu, sulla pelle del Bayern. Lo stesso stadio in cui traslocò subito dopo, ma nel biennio tutto spagnolo Pep si prese ampie rivincite nei confronti del madridista Mou, il cui celebre “Porqué?” aleggia ancora alle latitudini iberiche.

Impressionanti i rispettivi palmarès. Partiamo da quello di Guardiola, che annovera nel complesso 21 titoli: 14 con il Barcellona (3 Liga, 2 Coppe del Re, 3 Supercoppe di Spagna, 2 Champions League, 2 Supercoppe UEFA, 2 Mondiali per club) e 7 col Bayern Monaco (3 Bundesliga, 2 Coppe di Germania, 1 Supercoppa UEFA, 1 Mondiale per club). Due in più, quindi 23, i trionfi del grande comunicatore di Setubal: 6 con il Porto (2 Primeira Liga, 1 Coppa di Portogallo, 1 Supercoppa portoghese, 1 Champions League, 1 Coppa UEFA), 8 con il Chelsea (3 Premier League, 3 Coppe di Lega, 1 Community Shield, 1 Coppa d’Inghilterra), 5 con l’Inter (2 scudetti, 1 Coppa Italia, 1 Supercoppa italiana, 1 Champions League), 3 con il Real Madrid (1 Liga, 1 Coppa del Re, 1 Supercoppa di Spagna) e già 1 con il Manchester United, la Community Shield vinta lo scorso agosto contro il Leicester di Ranieri.

La vigilia è trascorsa tra convenevoli, parole di stima reciproca e potenziali appuntamenti davanti a un bicchiere di vino, ma oggi sarà battaglia vera. Tra le file degli ospiti rischia di farsi sentire parecchio l’assenza dello squalificato Aguero, mentre i padroni di casa recuperano Mkhitaryan, che non ha però i 90 minuti nelle gambe e dovrebbe essere quindi disponibile part-time. Quasi superfluo sottolineare che la differenza potrebbe farla Zlatan Ibrahimovic, confermatosi devastante anche all’impatto con la Premier League a dispetto delle quasi 35 primavere sulle spalle. In generale non è sicuramente l’attacco a preoccupare lo United, considerato che anche l’enfant prodige Marcus Rashford è in pieno magic moment: lo ha dimostrato in settimana, siglando un tripletta all’esordio con l’Inghilterra Under 21, debutti sempre d’autore per il golden boy classe 1997. E allora mettiamoci comodi, arriva un derby di Manchester tutto da gustare…

@JodyColletti

Foto: infonepal.net