Mourinho: “Non mi piace più piangere per gli infortuni. Ci manca il gol. Se si vincesse con le opportunità saremmo primi in Serie A”
12.10.2022 | 21:27
José Mourinho, tecnico della Roma, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della gara contro il Betis.
Queste le sue parole: “Il Mondiale invernale e la preparazione possono causare maggiori infortuni? E’ una domanda buona, se ne parla già da tanto. Però la viviamo adesso. Quando si parlava del Mondiale invernale, anni fa, se ne parlava. E ora lo abbiamo e dobbiamo vivere la situazione. Io ho imparato a piangere meno di prima e a vivere con la realtà. Dire che si gioca tanto, dire che i club più ricchi hanno rose più ricche, si può dire. Ma la verità è che ci sono i ricchi, i poveri e i meno ricchi. I ricchi possono giocare ogni giorno, i poveri giocano ogni tre giorni, i meno ricchi sono in difficoltà perchè devono giocare le stesse partite dei ricchi. E questa è la situazione che sto vivendo. Belotti e El Shaarawy? Tutto aperto”.
Su Abraham e la mancanza di gol: “E’ un problema di squadra. Ci sono giocatori di grande livello che vivono momenti simili, in Italia e fuori. Sono momenti. Per voi è tutto un numero, per noi la verità è che abbiamo bisogno di gol per vincere. Se si vincesse con le opportunità saremmo primi in Serie A, perchè creiamo tanto. Un giorno qualche squadra pagherà per questa frustrazione, perchè magari creeremo 4 palle gol e faremo 4 gol. Non mettiamo pressione come voi, non è il giocatore A, B o C che deve segnare. Noi analizziamo come squadra. Per quello che produciamo segniamo poco. Dobbiamo essere più efficaci, e arriverà.
Sulle indicazioni: Non è facile parlare dopo una partita appena finita, poi bisogna spiegare alcune cose che si dicono. Il piano di gioco di ogni allenatore è vincente, ma il modo in cui i giocatori sono capaci o meno di applicarlo fa la differenza. Ho visto la gara dalla panchina e continuo a dire che dobbiamo avere più disciplina nel gioco. Se qualche giocatore la perde, questo altera gli equilibri. Ho visto la gara dalla panchina, poi l’ho rivista da casa e la prospettiva è un po’ cambiata. Dobbiamo avere più disciplina di gioco.