Mourinho: “Sergio Oliveira non pensavo potesse venire, non è un play. Il Cagliari non sarà lì a fine stagione”
José Mourinho, tecnico della
Roma, ha parlato alla vigilia della gara contro il
Cagliari. Queste le sue parole:
"Penso che la classifica sia un momento. A fine stagione il Cagliari non sarà lì. L'allenatore e i giocatori hanno esperienza, la squadra ha trovato modo di fare punti. Vengono a Roma per cercare di fare punti. In un momento difficile per loro hanno vinto all'Olimpico contro la Lazio, significa che sono in grado di giocare contro squadre più forti. Per noi è importante perché abbiamo perso le ultime due e fatto un punto nelle ultime tre. Come minimo dobbiamo fare 4 punti nelle ultime 4 gare. E' un numero non sufficiente, ma è il massimo che possiamo fare. Abbiamo lavorato tutta la settimana. Dopo una gara persa come quella con la Juve bisogna anche motivare. Bisogna far rialzare la gente, bisogna trovare il coraggio di giocare dopo che abbiamo perso in quel modo. Il pubblico con 5 mila spettatori è vuoto, mi dispiace per noi ma mi dispiace soprattutto per la gente che viene sempre e che deve rimanere a casa. Cerchiamo di fare di questo una motivazione extra, dando qualcosa a chi è innamorato della Roma". Sergio Oliveira rigorista? "Non ho ancora pensato al rigorista, non lo so. Dobbiamo ancora decidere. Abbiamo lavorato tante cose questa settimana, non i rigori. Abbiamo cercato di dare a Sergio Oliveira e a Maitland un po' più di conoscenza tattica della squadra. Lo stesso abbiamo fatto anche con gli altri che sono qui da sei mesi. Oliveira non pensavo si potesse prendere in prestito, non lo avevo messo nella lista del mercato. Non avevo fatto questo nome perché, conoscendo le nostre possibilità a gennaio e conoscendo un club importante come il Porto, non pensavo che sarebbe stato possibile prenderlo. Quando Tiago Pinto mi ha detto che era una possibilità concreta ho detto subito di sì ma non perché sia un regista, non perché sia un centrocampista centrale che può migliorare l'organizzazione, lui è un giocatore diverso. Ha un carattere di cui abbiamo bisogno, personalità, esperienza di cui abbiamo bisogno. Lui è cresciuto in un club di cui conosco molto bene la mentalità. Ho subito pensato sarebbe stato importante per noi. Questa finestra di mercato per noi è stata positiva perché abbiamo preso due calciatori presto ed è merito del direttore. In più sono due calciatori che migliorano tanto le nostre opzioni. Fino a oggi abbiamo fatto sette mesi con un terzino destro. Ora con Maitland se Karsdorp non c'è non è un problema. Ci dà una mano anche in diverse posizioni se giochiamo a tre. Oliveira può fare tutto in mezzo al campo. Non è un play, ma per il resto può fare tutto. Questi due giocatori ci danno più equilibrio. Con sei mesi di competizione davanti sperando di andare avanti in Conference e Coppa, avere questi due calciatori diventa importante". Su El Shaarawy: "Non si è allenato con noi mai una volta, se lo farà oggi sarà in panchina. Penso che non avremo i soliti dodici in panchina. Avremo 4-5 Primavera in panchina, per questo se uno che non si è allenato come Stephan arriva all'ultimo allora andrà in panchina". Su Veretout: "La nostra rosa, se guardi il numero di minuti giocati, può essere grande nei numeri ma, alla fine, sono 13-14 giocatori che giocano praticamente sempre. Quante più opzioni abbiamo, meno i giocatori diventano imprescindibili. Con Cristante, Oliveira, Pellegrini, Veretout, con Bove che sta arrivando, con Mkhitaryan, che stiamo trasformando in un giocatore di centrocampo, siamo equilibrati. Veretout sarà sempre importante per noi, è di qualità, ma sono d'accordo sul fatto che non ha reso benissimo nelle ultime gare, per le qualità che ha". Foto: Twitter Roma