Non solo MSN: identikit e momento attuale, il Barcellona in pillole
La
Juventus e i suoi tifosi difficilmente dimenticheranno questo venerdì 17. Urna di Nyon di nuovo beffarda per i bianconeri, che non sollevano una
Champions League dal lontano 1996. Se l’anno scorso agli ottavi era toccato loro in sorte il
Bayern, stavolta è andata anche peggio, dal momento che il
Barcellona probabilmente era il peggior avversario che potessero pescare ai quarti, l’altro era proprio il
Bayern che però la
Signora nel 2016 aveva quasi eliminato a
Monaco, se solo
Evra avesse spazzato quella palla al 90’... In queste ore abbiamo ascoltato un motivetto già diventato tormentone, della serie
“sarebbe stato meglio affrontare il Barça in una eventuale finale, sui 180 minuti sarà durissima”. Chissà poi perché, dal momento che l’ultimo precedente tra le due squadre risale proprio alla finale del 2015, vinta dai
blaugrana per 3-1 in quel di Berlino. Da quel momento di acqua sotto i ponti ne è passata tantissima, ai tempi la
Juve aveva un signor centrocampo (oggi
Vidal, Pogba e il vecchio
Pirlo appartengono alla galleria degli ex, mentre i catalani hanno salutato l’altro luminare della mediana,
Xavi), ma un attacco inferiore a quello attuale: con il dovuto rispetto per
Tevez e
Morata, crediamo che i tangueri
Higuain e
Dybala, incastonati nel modulo
fab four che vede protagonisti anche
Cuadrado e
Mandzukic, diano qualche garanzia in più. Mentre la difesa (sin qui la migliore della Champions, con soli due gol subiti), nella sua ossatura è rimasta la stessa, con qualche alternativa in più in mezzo e le frecce
Dani Alves (grande ex) e, soprattutto,
Alex Sandro da sfoggiare sulle fasce. Il
Barcellona non ha certo bisogno di grandi presentazioni, dato che stiamo parlando della squadra che ha caratterizzato maggiormente il nuovo millennio. Non ce ne voglia il
Real Madrid, che dal 2000 a oggi ha vinto lo stesso numero di Coppe dalle grandi orecchie dei rivali di sempre (4), ma la qualità
blaugrana è sempre stata sinonimo di spettacolo. Inoltre, particolare da non sottovalutare, il club culé si presenterà all’appuntamento ulteriormente rafforzato - nelle proprie convinzioni - dalla storica rimonta sulla pelle del
Psg. E il fatto che il ritorno si giocherà al
Camp Nou di certo non aiuta, fosse solo per il grande calore ambientale che può, anche inconsciamente, condizionare avversari…e non solo. Vediamo adesso, in pillole, tutto quello che c’è da sapere sul prossimo avversario della
Juve.
CAMMINO IN CHAMPIONS Il Barcellona ha il miglior attacco della competizione, dall’alto delle 26 reti realizzate in otto partite (11 dal solito
Leo Messi, capocannoniere del torneo). Nel girone gli
azulgrana hanno messo in fila
Manchester City, Borussia Moenchengladbach e Celtic Glasgow, mentre all’impresa contro il
Paris Saint-Germain agli ottavi abbiamo già fatto riferimento.
MOMENTO ATTUALE Dopo l’entusiasmo per la
remuntada, in Liga è arrivata una pesante battuta d’arresto al Riazor contro il
Deportivo La Coruña. Sconfitta che ha un po’ smorzato le velleità catalane, dal momento che il
Real Madrid è tornato in testa con due punti di vantaggio e, soprattutto, una partita da recuperare. Il
Barça, neanche a dirlo, ha il miglior attacco del campionato, con 77 gol fatti, e la terza miglior difesa alle spalle di
Villarreal e
Atletico Madrid. In Coppa del Re i catalani, in corsa teoricamente per il
triplete come la stessa Juve, affronteranno in finale il non trascendentale
Alaves.
ALLENATORE Luis Enrique ha già ufficializzato l’addio a fine stagione, per scadenza di contratto. Un annuncio che era nell’aria, ma che non ha certo inciso in casa
blaugrana, tale è l’abitudine a competere sempre e comunque ai massimi livelli e su tutti i fronti.
MODULO Il canovaccio di
Lucho prevede abitualmente il 4-3-3, un classico alle latitudini del Camp Nou, anche se l’ex tecnico della
Roma alla bisogna opta per la variante 3-4-3, con la linea difensiva a tre composta da
Piqué (inamovibile),
Umtiti e
Mascherano. A centrocampo
Busquets, squalificato per l’andata allo Stadium, garantisce equilibrio e copertura. Iniesta non è più quello di due-tre anni fa, ma i piedi restano quelli, per il resto trovano spazio due tra
Rakitic,
Rafinha e
André Gomes, con
Denis Suarez e
Arda Turan preziosissime alternative per alzare il baricentro.
PUNTI DI FORZA MSN, basta il famigerato acronimo a battezzare quello che, verosimilmente, è il tridente meglio assortito della storia del calcio. Difficile trovare qualcosa di meglio rispetto al trio
Messi-Suarez-Neymar.
PUNTI DEBOLI Se proprio dobbiamo trovarne uno, il portiere
Ter Stegen non è mai sembrato realmente all’altezza dei compagni più blasonati. E anche nel ruolo di esterno destro, salutato
Dani Alves (volato proprio a Torino), il Barcellona “meriterebbe” di più. Spesso viene adattato
Sergi Roberto (
hombre del partido contro il Psg) anche alla luce della malasorte accanitasi con
Aleix Vidal, infortunatosi proprio quando era stato ripescato dopo un lungo periodo in naftalina.
FORMAZIONE TIPO (4-3-3): Ter Stegen; Sergi Roberto, Piqué, Umtiti (Mascherano), Jordi Alba; Rafinha, Busquets, Rakitic; Messi, Suarez, Neymar.
Jody Colletti Foto: Equipo de Futbol