Muamba, Antognoni, Manfredonia: i sopravvissuti come Eriksen

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Christian Eriksen non è stato l'unico caso, per fortuna, di calciatori che si sono salvati dopo un problema cardiaco in campo, anzi. Ci sono diversi esempi e alcuni di questi fanno anche sperare in un ritorno in campo del danese. Fabrice Muamba, Lionello Manfredonia, Giancarlo Antognoni, David Ginola,  e ora si aggiunge Christian Eriksen a quelli che ce l’hanno fatta. I sopravvissuti a un malore o a un terribile scontro di gioco. Muamba e Manfredonia smisero di giocare, ma sono vivi, però come detto, ci sono casi come quello di Antognoni (anche se un pò differente) che fanno ben sperare per Eriksen. Partendo da Muamba, ex  centrocampista del Bolton, che pochi minuti dopo il crollo sul campo di Christian Eriksen ha postato su Twitter un messaggio di preghiera, ebbe un arresto cardiaco il 17 marzo 2012, in una gara giocata nello stadio del Tottenham. Muamba all’epoca aveva 23 anni. Il suo è il caso più clamoroso, visto che trascorse ben 78 minuti senza battito del cuore, in uno stato di morte apparente. Dopo una ripetuta serie di scariche del defibrillatore, sul prato e in ambulanza, il cuore tornò a battere e fu trasportato all’Heart Attack Center del London Chest Hospital, ricoverato in terapia intensiva. Il timore che il malore potesse aver lasciato danni permanenti svanì due giorni dopo, quando Muamba ricominciò a muovere le gambe e riconobbe la famiglia, rispondendo alle domande.
Lionello Manfredonia si accasciò sul campo al 5° di Bologna-Roma il 30 dicembre 1989. Uno dei primi a soccorrerlo fu l’ex compagno di squadra dei tempi della Lazio, Bruno Giordano. L’intervento del massaggiatore della Roma fu decisivo. Il giocatore però non riprese conoscenza immediatamente e andò in coma. Dopo 48 ore, Manfredonia si risvegliò dal coma. Voleva tornare in campo, ma l’Istituto di Scienza dello Sport non gli diede l’idoneità e nella primavera del 1990 la carriera di Lionello, all’epoca trentatreenne, si concluse. Anche Giancarlo Antognoni rischiò la vita in uno scontro di gioco con il portiere Silvano Martina, il 22 novembre 1981, nella partita Fiorentina-Genoa. Antognoni fu colpito involontariamente da una ginocchiata, riportando una frattura al volto e una temporanea interruzione del battito cardiaco. Gli fu praticata la respirazione bocca a bocca, riattivando il battito cardiaco. Un intervento chirurgico perfettamente riuscito permise al campione della Fiorentina di riprendersi e tornare a giocare. Infine, tra i sopravvissuti c’è anche David Ginola, ex calciatore francese di Psg, Newcastle e Aston Villa, negli anni '80. Nel maggio 2016, fu colpito da arresto cardiaco in una gara di beneficenza di vecchie glorie. Il cuore si fermò per otto minuti. Si salvò grazie all’intervento di un amico che gli praticò la respirazione bocca a bocca e riattivò il battito cardiaco. Foto: Twitter Danimarca