MULLER, SAPORE DI CHAMPIONS
24.04.2013 | 11:35
Era il 3 marzo 2010, Diego Armando Maradona, allora allenatore di una delle Nazionali argentine sulla carta più forti della storia, si presenta in conferenza stampa dopo l’amichevole vinta dalla sua squadra contro la nazionale tedesca e, con fare altero, apostrofa il giovane Thomas Muller (7 presenze in Nazionale) dandogli del raccattapalle e “invitandolo” ad allontanarsi, in quanto non degno di stare davanti ai microfoni insieme al Pibe de Oro.
Con fare stupito, il ragazzo, rimasto letteralmente a bocca aperta di fronte ad uno dei più grandi idoli calcistici, si alza a testa china e se ne va.
Passano tre mesi e siamo al 3 luglio 2010. Il quarto di finale di quel mondiale è un classico del calcio mondiale: Germania – Argentina. Dopo tre minuti dall’inizio, un Muller non ancora ventunenne insacca di testa dietro le spalle di Romero il suo quarto gol nella manifestazione. La partita finirà con un devastante 4-0 per la nazionale tedesca che porterà alle dimissioni della Mano de Dios. Muller segna il primo gol e fa l’assist del 2-0, quello che fa esplodere i cuori tedeschi e chiude di fatto la partita.
Il giocatore del Bayern finirà il suo personale mondiale come il più giovane cannoniere della manifestazione, oltre che come miglior giovane del Torneo.
Tutto inizia nel settore giovanile del TSV Pähl. Nel 2000 viene notato dal Bayern Monaco, dove viene inserito nella formazione D-Jugend. Nel 2007, promosso nella A-Jugend diventa vicecampione tedesco realizzando 18 reti in 26 partite.
Esordisce nella seconda squadra bavarese nel 2007-2008, disputando 3 gare e realizzando un gol in Regionalliga. Al suo debutto da professionista, il 27 luglio 2008, alla prima giornata di campionato nella vittoria interna per 2-1 contro l’Union Berlino, segna anche il suo primo gol.
Il 15 agosto 2008, solo due settimane dopo, esordisce anche in prima squadra con l’Amburgo, in Bundesliga, prendendo il posto di Miroslav Klose all’ottantesimo minuto. In quell’anno gioca anche in Champions League entrando al settanduesimo minuto dell’ottavo di finale contro lo Sporting Lisbona, segnando il gol del 7-1 al novantesimo minuto.
Il 2009 è l’anno del suo primo contratto professionistico, con scadenza nel 2011. Da quel momento, è un “in crescendo” costante.
Il 12 settembre 2009 apre una settimana storica per Thomas Muller: segna la sua prima doppietta in massima serie, contro i nemici del Borussia Dortmund, in una vittoria storica per 5-1. Tre giorni dopo debutta titolare in Champions League contro il Maccabi Haifa. Anche qui, esordio fortunato e doppietta (la prima) nella massima competizione continentale per Club. L’hat-trick è solo questione di tempo e arriva alla penultima di quello stesso campionato, nella vittoria per 3-1 contro il VfL Bochum. Nella giornata successiva festeggia la sua prima “Meinsterschale” e la Coppa di Germania. In finale di Champions League, conosce il sapore amaro della sconfitta per mano di quella squadra formidabile che era l’Inter di Mourinho. La bontà delle sue prestazioni (52 presenze con 19 reti) convincono i dirigenti della squadra bavarese a blindarlo con un contratto fino al 2015.
La stagione 2010 – 2011 è un anno interlocutorio per il Bayern targato Van Gaal, ma Muller continua nella sua crescita personale. Vince la Supercoppa di Germania, entrando in tabellino nel 2-0 contro lo Schalke 04. La stagione si conclude con un terzo posto per i bavaresi e con l’esonero dell’allenatore olandese. Muller realizza 12 gol nelle sue 34 partite di campionato e segna 3 reti nelle 8 partite disputate in Champions League.
L’anno successivo si consacra sempre più a livello internazionale. Segna anche il gol del provvisorio 1-0 contro il Chelsea nella finale della coppa con le grandi orecchie, poi persa 4-3 ai calci di rigore.
Solo ieri, segna una storica doppietta in semifinale contro l’Invencible Armada del Barcellona, che si piega sotto i colpi suoi e dei suoi compagni per 4-0.
Che sia la volta buona per conquistare la Champions League?