Muntari: “All’arbitro ho detto che doveva avere le palle e fermare la partita, mi ha ammonito”

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Dopo lo spiacevole episodio di Cagliari, che lo ha visto suo malgrado protagonista, il centrocampista del Pescara, Sulley Muntari, si è così espresso ai microfoni di Sky: “Avete visto tutti quello che è successo. I tifosi facevano quei cori già durante il primo tempo. La cosa incredibile è che c'era anche un bambino piccolo a farli, con i genitori accanto. Allora sono andato lì e gli ho detto di non farlo. Gli ho dato la maglia, per insegnargli che non si fanno queste cose. Serve dare l’esempio per farli crescere bene, il mondo sarebbe perfetto. Poi nel secondo tempo è successa la stessa cosa con la loro curva, gli ho detto ‘bravi, bravi’ e ho parlato con l'arbitro Minelli. E lì mi ha fatto incazzare perché mi ha detto che non dovevo parlare con il pubblico. Gli ho chiesto 'ma tu non hai sentito?' E ho insistito dicendogli che doveva avere le palle di fermare la partita.  Lui mi ha risposto ‘non devi parlare tu, parlo io’ e mi ha anche ammonito. L'arbitro non serve solo a stare in campo e fischiare, deve fare tutto. Anche sentire queste cose ed essere da esempio quando si verificano questi episodi. Io sono stato anche calmo con il pubblico, ma l’arbitro si è avvicinato e mi ha fatto arrabbiare ancora di più. Non l’ho toccato perché ci sono regole che non me lo permettono, altrimenti sarebbe già sotto terra. Non ce l’avevo tanto con il pubblico, ma con l’arbitro che mi ha risposto in quel modo. Se non si fermano le partite queste cose continueranno ad accadere, questo non è calcio”. Foto: sito ufficiale Pescara