Muratore dice addio al calcio: “Dopo il tumore ho dovuto reimparare a camminare”

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Simone Muratore è costretto a dire addio al calcio a soli 26 anni dopo una lunga lotta contro un grave tumore al cervello (neurocitoma al ventricolo sinistro). Era l'11 dicembre 2019 quando il centrocampista, allora ventunenne, dopo le prime esperienze in Serie C con la Next Gen era stato aggregato da Sarri alla formazione bianconera in partenza per Leverkusen per sfidare il Bayer ed era entrato in campo al 92' al posto di Cuadrado.
"Sono passati 3 anni da quel giorno, una notizia arrivata a ciel sereno che ha cambiato la mia vita e quella di chi mi sta attorno. Neurocitoma al ventricolo sinistro - si legge nel post con cui l'ex mediano ha annunciato il ritiro sul suo profilo Instagram -. Attimi di pensieri, di domande, di rabbia. Non ho mai versato una lacrima, ho sempre cercato di farmi vedere forte agli occhi degli altri, dal giorno della notizia fino alla notte prima dell'intervento, in camera con mia mamma, la donna più forte che abbia mai conosciuto, quando sono scoppiato a piangere come un bambino, con la paura di non risvegliarmi più o comunque di svegliarmi e non essere più lo stesso di prima".
"Sono stati giorni, settimane, mesi, anni di sofferenza. Ho dovuto rimparare a parlare bene, camminare, a correre, scrivere, leggere, contare, era come se fossi tornato un bambino e ho dovuto ricominciare tutto da capo, dal giorno 0. Ci sono stati giorni che facevo fatica anche ad alzarmi dal letto nonostante mi sentissi già meglio - prosegue il messaggio -. Oggi metto un punto alla mia carriera da giocatore, ci ho provato fino alla fine a tornare, ci ho messo lacrime e sudore, ma non ero più come prima, mi sono reso conto che comunque avevo la fortuna di essere guarito e di stare bene".
Foto: Twitter Juve