Il calciomercato è strano, si sa. Spesso a dominare le cronache sono stranieri chiacchieratissimi, giocatori che per settimane, mesi, restano al centro dei rumors più disparati “lo prende Tizio in prestito con obbligo”, “no, va da Caio con diritto di riscatto e controriscatto”, “Macché, è già di Sempronio a titolo definitivo, manca solo l’annuncio”. E alla fine della fiera rimangono al loro posto, un classico. Di rimando ce ne sono altri che - tutt’a un tratto - fanno indirettamente capolino un afoso lunedì estivo, accostati ad una determinata squadra…e due giorni dopo vengono segnalati effettivamente in arrivo nello stesso campionato, ma con aeroporto di destinazione diverso. È il caso di Gustavo Gomez: l’1 agosto il presidente del Lanus, en passant, lamentandosi della offerta del Boca Juniors (5 milioni di dollari) ritenuta troppo bassa, aveva accennato all’interesse della Fiorentina. Ebbene, 48 ore dopo, il roccioso centrale del Paraguay è stato spedito con sostanziale certezza al Milan, al punto che oggi è atteso in Italia per le visite mediche. La formula conta relativamente: obbligo mascherato da diritto o acquisto a titolo definitivo, la sostanza non cambia, il dato fondamentale è che nelle casse del Lanus finiranno circa 8 milioni di euro. Lanus che nei giorni scorsi, per ammissione del presidente Russo, doveva perfezionare l’acquisizione della seconda metà del cartellino di Gustavo dal Libertad de Asuncion, il club che lo ha allevato a partire dall’età di 6 anni nel proprio settore giovanile. Queste le uniche squadre delle quali Gomez ha difeso i colori sin qui, vita calcistica spesa quindi tra Paraguay e Argentina: quasi inevitabile se si considera che il nostro personaggio del giorno è nato quasi al confine tra i due stati del Sudamerica, precisamente a San Ignacio-dipartimento di Misiones, il 6 maggio del 1993. Prima di snocciolare qualche numero concernente la sua carriera, va aperta una piccola parentesi. Il Milan era fermo al palo Lapadula dal 24 giugno scorso, praticamente era reduce da 40 giorni di immobilismo totale sul mercato in entrata, in precedenza era arrivato soltanto Vangioni, tesserato a parametro zero dal River Plate in tempi non sospetti. Il clamoroso stallo sul fronte societario, addirittura adesso si parla di una ulteriore cordata dagli occhi a mandorla (!), fin qui ha cagionato danni inenarrabili: impensabile che, quando mancano poco più di due settimane all’inizio del campionato, un club del calibro del Milan sia stato costretto all’immobilismo per buona parte dell’estate. Il primo obiettivo di Montella per la difesa era un altro argentino, Mateo Musacchio, che però costa(va) il triplo e con Bacca ancora bloccato (geniale finanziare un singolo acquisto con la cessione del migliore della rosa, non trovate?) è stato necessario cambiare rotta. Superfluo spendere ulteriori riflessioni, ognuno di noi si è già fatto una propria idea, di certo anche Silvio Berlusconi ha capito che serviva una mossa per uscire dalle sabbie mobili, ed ecco l’imprimatur in direzione Gustavo Raúl Gómez Portillo.
Fisicamente ben strutturato (186 cm per 85 kg), l’odierno protagonista della nostra rubrica conta complessivamente 57 presenze e 4 gol con la camiseta del Libertad fino al 2014, dopodiché 63 apparizioni e 3 reti con la maglia del Lanus; 16 invece le partite disputate con la Nazionale maggiore del Paraguay, a far data dall’esordio regalatogli da Victor Genes il 7 settembre del 2013 in occasione del poker rifilato alla Bolivia in una gara valida per le qualificazioni mondiali. Nel palmarès di Gustavo Gomez troviamo il titolo argentino vinto a sorpresa quest’anno con il Lanus che, giusto per ricordarlo, è la squadra della città che diede i natali a Diego Armando Maradona. Garra, prestanza atletica, abilità nel gioco aereo, confidenza con il gol e carattere di ferro, lo stesso che gli servì quando riportò la rottura del metatarso del piede che lo costrinse a fermarsi sul più bello, per poi ripartire con ancora più fame. Queste le peculiarità del nuovo baluardo di casa Milan. Chiudiamo con una curiosità: lo storico presidente di Gustavo al Libertad de Asuncion fu Horacio Cartes, che rimase in carica fino al 2012 per poi venire eletto, l’anno successivo, Presidente del Paraguay (trattandosi di una Repubblica presidenziale, Cartes è anche a capo del governo). E adesso sul suo cammino incrocerà Silvio Berlusconi, tuttora “prigioniero” del suo amatissimo Milan. Calcio e politica legati sempre a doppio filo, anche se nel caso del patron rossonero - quanto alle cariche istituzionali - occorre ormai declinare i verbi al passato. Gustavo Gomez, l'uomo dei Presidenti.
Foto: infobaecom