MUSCOLI E PERSONALITÀ: ECCO BAKAYOKO, LA DIGA DEL MONACO
22.12.2016 | 09:45
All’interno del nostro consueto approfondimento quotidiano, accendiamo i fari sul 22enne centrocampista francese Tiemoue Bakayoko, uno dei numerosi talenti del Monaco in rampa di lancio, ieri sera a segno contro il Caen, con un destro da fuori che ha piegato le mani al portiere Dreyer, nel match valido per la diciannovesima giornata di Ligue 1. Un successo fondamentale per il club del Principato, portatosi a due sole lunghezze dalla capolista Nizza fermatasi a Bordeaux (pareggio a reti inviolate, con Balotelli espulso nel finale). Mai come in questa stagione i monegaschi – dall’attacco atomico – sentono alla portata quel titolo che ormai manca da ben 16 anni: l’ultimo Monaco che trionfò nel 2000 annoverava tra le proprie fila elementi del calibro di Trezeguet, Giuly, Barthez, Sagnol, Riise, Lamouchi, Rafa Marquez e Marco Simone, che in quel campionato segnò ben 21 gol, uno in meno di Le Roi David che in estate si sarebbe trasferito alla Juventus, non prima di aver siglato il golden gol che castigò l’Italia nella finale degli Europei. Da allora di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia: fondo toccato nel 2011 con la retrocessione tra i cadetti, incubo svanito in men che non si dica grazie all’avvento di Dmitrij Rybolovlev sul ponte di comando. E grazie alla bravura di Claudio Ranieri in panchina. Rispetto alla prima faraonica gestione del magnate russo, che nella stagione del ritorno nella massima serie portò a Montecarlo i vari Falcao, James Rodriguez, João Moutinho, Abidal, Carvalho, Toulalan e Kondogbia, la musica sul mercato è cambiata, a causa del divorzio dalla ormai ex moglie costato carissimo al patron. Un male? A conti fatti no, perché da quel momento il Monaco, sovente con la longa manus di Jorge Mendes, si è specializzato nella ricerca di giovani stelline da prelevare a costi contenuti, valorizzare e poi eventualmente rivendere. In quest’ottica si inquadra l’acquisto di Bakayoko, datato 28 luglio 2014, a fronte degli 8 milioni di euro versati nelle casse del Rennes. Cifra ragionevolissima, se consideriamo che oggi la valutazione del ragazzo, punto fermo della Francia Under 21 (dopo aver svolto la trafila in tutte le Nazionali juniores) è pressoché quintuplicata.
A questo punto però facciamo un passo indietro. Tiemoue nasce a Parigi, 14° arrondissement, il 17 agosto del 1994, da una famiglia originaria della Costa d’Avorio. L’amore per il pallone sboccia presto: all’età di 6 anni sgambetta già nell’Olympique de Paris XV, quattro anni dopo approda nel vivaio del CA Parigi, mentre nel 2006 passa al Montrouge per poi affinare ulteriormente le sue doti, a partire dal 2008, nelle giovanili del Rennes. Dopo essersi fatto le ossa nella formazione B, nell’estate del 2013 Bakayoko, che mai ha fatto mistero di simpatizzare per il Psg, viene aggregato alla prima squadra e Philippe Montanier gli regala già alla terza giornata la gioia del debutto, da titolare in occasione della vittoriosa trasferta nella tana dell’Evian. Alla fine saranno 28 – tra Ligue 1 e Coppe – le presenze raggranellate dal prestante mediano, con un gol all’attivo. Non male per un 19enne. Le sue prestazioni, come detto, non sfuggono agli scout del Monaco, convinti comprensibilmente di avere un potenziale asso per le mani. E il giocatore sta rispettando appieno le attese: il suo minutaggio è aumentato di anno in anno (18 presenze complessive nel 2014-15, 23 nel 2015-16, già 25 quest’anno e siamo appena a metà stagione). Tiemoue, ben strutturato fisicamente (184 cm per 72 kg), nella zona nevralgica recupera un’infinità di palloni, eccelle in fase di interdizione e nei contrasti ma sa anche ribaltare l’azione con la personalità che lo contraddistingue. Forte nel gioco aereo, centrocampista più di lotta che di governo, Bakayoko solitamente funge da diga davanti alla difesa, ma ultimamente sta prendendo confidenza con la porta avversaria: quella di ieri è stata la seconda rete consecutiva, dopo quella – ininfluente – di domenica sera con il Lione. La scorsa estate la Juventus lo aveva seguito, come ammesso pubblicamente da Michel Boli, l’agente di Tiemouè, senza però affondare il colpo. Un possibile rimpianto per i bianconeri, posto che ai tempi la valutazione oscillava tra i 15 e i 20 milioni di euro, mentre nei giorni scorsi la stampa inglese – nell’accostarlo al Chelsea di Antonio Conte – ha parlato già di 40 milioni di sterline (circa 47 in euro). Troppi? Forse, ma nel calciomercato di oggi si sa come le quotazioni possano schizzare alle stelle in men che non si dica. Ad ogni modo, Bakayoko è destinato ad un futuro da top e presto o tardi verrà il momento di lasciare il Monaco, cui è attualmente vincolato fino al 2019. E a quel punto, fuori dalla porta, ci sarà la fila…
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