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Napoli-Juve, cinque stagioni a confronto: dal bunker bianconero a quel 2,3 di Sarri

31.03.2017 | 23:15

Mancano ormai meno di 48 ore a Napoli-Juve, attesissimo big match della 30ª giornata di Serie A. In un San Paolo che si preannuncia verso il tutto esaurito (oltre cinquantamila spettatori previsti) e tutto azzurro (settore ospiti chiuso per motivi di ordine pubblico), si affronteranno le due compagini più in forma del campionato, in quello che sarà a tutti gli effetti un crocevia fondamentale per la stagione di entrambe le squadre: un eventuale successo della Juventus chiuderebbe definitivamente i giochi per lo scudetto, considerando che i bianconeri vantano attualmente 8 punti di vantaggio sulla Roma e 10 sul Napoli; i partenopei, d’altro canto, sono chiamati alla vittoria per contendere fino in fondo il secondo posto alla banda di Spalletti. Con altre otto partite ancora da disputare, però, il margine di incertezza resterebbe ancora risicato. Napoli-Juve, due volte nel giro di pochi giorni. Dopo la sfida di campionato, mercoledì – sempre a Fuorigrotta – ci sarà infatti il ritorno della semifinale di Coppa Italia, con la squadra di Massimiliano Allegri forte del 3-1 conquistato all’andata allo Stadium.

Napoli e Juve arrivano al fatidico appuntamento con gli stessi, o quasi, minuti nelle gambe: sin qui, entrambe hanno disputato lo stesso numero di partite stagionali, fatta eccezione per la finale di Supercoppa Italiana, giocata e persa dai bianconeri contro il Milan prima di Natale. Nonostante ciò, i numeri collezionati dalle due grandi protagoniste della Serie A negli ultimi cinque anni sono piuttosto divergenti. Dalla stagione 2011/12, annata nella quale i bianconeri hanno messo in bacheca il primo dei cinque storici scudetti consecutivi, la Juve ha conquistato ben 99 punti in più rispetto al Napoli (524 a 425). Un dominio incontrastato, reso possibile soprattutto da una difesa di ferro: 130 gol subiti dai bianconeri in 219 partite, contro i 239 dei partenopei. Numeri che si sono riscontrati anche nel corso della corrente edizione di Serie A, con il Napoli che ha incassato finora 32 gol, mentre la Juve è ferma a quota 19. Se la difesa rocciosa della Vecchia Signora la fa da padrona, lo stesso non si può certo dire del reparto avanzato. Da quando Maurizio Sarri è arrivato all’ombra del Vesuvio, la squadra partenopea segna con regolarità più della Juventus. Differenza di +5 la scorsa stagione, addirittura +9 in quella attuale. Il tutto senza l’uomo che nel passato campionato è stato in grado di timbrare il tabellino dei marcatori per ben 36 volte: Gonzalo Higuain. L’undici di Sarri, infatti, nonostante la grave perdita del Pipita, segna di più: 68 gol realizzati in 29 gare (2,3 gol a partita contro 2,1). Numeri impressionanti, dovuti alle grandi intuizioni del mago Sarri, capace di sopperire alla partenza di Higuain e all’infortunio di Milik con l’invenzione di Mertens come falso nueve. Falso fino a un certo punto: l’attaccante belga, nel corso della carriera impiegato quasi esclusivamente come esterno offensivo, quest’anno ha già raggiunto quota 25 gol (ai quali si aggiungono anche gli 11 assist) tra campionato e Champions League, giocando prevalentemente al centro dell’attacco nel 4-3-3 disegnato abilmente da Sarri.

Di contro, l’innesto di Higuain tra le fila della Juventus, ha avvantaggiato e non poco la compagine di Allegri, soprattutto sotto porta. I bianconeri, dopo l’arrivo del centravanti argentino, vanno in rete con maggiore frequenza e viaggiano a una media appena superiore ai due gol per partita (2,03). Solo nella stagione 2013/14 – quella del record di 102 punti – la Juventus aveva chiuso il campionato con una media gol superiore (2,10). Il tutto reso possibile dal gran lavoro svolto da Massimiliano Allegri negli ultimi mesi, che ha accantonato l’abitudinario 3-5-2 e ha ricamato alla perfezione sulla pelle della sua nuova Juve il 4-2-3-1 che esalta le caratteristiche degli uomini a sua disposizione. Il recente infortunio di Pjaca, unico vero rincalzo per i quattro tenori d’attacco (Cuadrado, Dybala, Mandzukic e Higuain), costringerà probabilmente il tecnico bianconero a cambiare i propri piani per il decisivo finale di stagione. Non è da escludere, dunque, che l’allenatore livornese rispolveri il 3-5-2 con il sacrificio di almeno uno dei quattro pezzi da novanta del reparto offensivo, coloro che hanno finora trascinato la Juve a un passo dal sesto scudetto consecutivo.

Interessante anche il confronto tra il rendimento casalingo del Napoli con quello in trasferta della Juventus. Nelle 15 partite disputate tra le mura amiche, gli azzurri hanno collezionato 33 punti sui 45 disponibili (frutto di 10 vittorie, 3 pareggi e 2 sconfitte), realizzando 33 gol e subendone 16. I bianconeri, nelle 14 sfide lontane da Torino, hanno invece totalizzato 28 punti sui 42 a disposizione (9 vittorie, 1 pareggio e 4 sconfitte), con 21 gol all’attivo e 11 al passivo. Ancora una volta le statistiche testimoniano come la squadra di Sarri riesca a trovare la via del gol con una facilità disarmante, mentre l’undici di Allegri possa contare su una difesa pressoché imperforabile. Miglior attacco contro miglior difesa, in quello che sarà senza dubbio uno scontro tra titani. L’ultima vittoria casalinga del Napoli contro la Juventus risale al 26 settembre 2015 (successo per 2-1 con gol di Higuain, Insigne e Lemina), mentre l’ultima vittoria bianconera all’ombra del Vesuvio risale all’11 gennaio 2015 (gara terminata 1-3 con reti di Pogba, Britos, Caceres e Vidal). Appuntamento a domenica sera, nella bolgia del San Paolo, per la prima delle due attesissime sfide tra Napoli e Juve. I numeri e le premesse sono da capogiro, i presupposti per un doppio incontro spettacolare ci sono tutti.

 

NAPOLI-JUVE, 80 precedenti in casa degli azzurri (nel 1955 si giocò a Bari): 74 gare in campionato, 4 in Coppa Italia, 1 in Coppa Uefa, 1 in Supercoppa Italiana.

  • 28 vittorie del Napoli
  • 29 pareggi
  • 23 vittorie della Juventus

 

Mauro Cossu

 

 

Foto: zimbio.com