Napoli: la tempistica, la retromarcia e l’ingiusto schiaffone a Zielinski
Il mercato del
Napoli è stato un boomerang. Pochi giorni fa avevamo parlato di uno sforzo fatto, ma di tempistica sbagliata. Abbiamo dovuto correggere il tiro, abbiamo aspettato per prudenza, nulla è cambiato fino alle 20 di giovedì scorso. Ci spieghiamo: il Napoli aveva la necessità di prendere un difensore centrale, quasi un diktat per non aver sostituto degnamente Kim e con tutto il rispetto per Natan. Dopo un tentativo, subito impossibile, per Dragusin, i riflettori erano stati accesi su Perez: prima con Ostigard in contropartita, poi senza Ostigard, quindi la retromarcia definitiva con pentimento che ha peggiorato un bilancio già poco confortante. Il Napoli ha coperto ruoli già competitivi, con tutta la stima per Ngonge che è un ottimo talento, ha preso un centrocampista non pronto (Traorè), ha chiuso soltanto il prestito di Dendoncker, di sicuro Mazzocchi sarà utile nelle rotazioni sulla fascia. Ma complessivamente una minestrina, la politica del risparmio, con Osimhen che ha già salutato a partire dal prossimo luglio e con Zielinski che ha scelto l’Inter. A proposito: lo schiaffone a Piotr delle ultime ore, con esclusione dalla lista Champions, è ingiusto e fuori luogo. Stiamo parlando di un grande professionista che ha rispettato il Napoli e che ha fatto una scelta dopo aver aspettato a lungo. Ci sono vari modi per chiudere un rapporto, uno schiaffone così ha davvero poco senso.
Foto: Twitter ufficiale SSC Napoli