Il sinistro di prima intenzione con il quale Ilija Nestorovski ha trafitto Cordaz, all’Adriatico di Pescara che ospita attualmente il Crotone (in attesa della consegna del ristrutturato Scida), reca con sé molteplici risvolti. In primis ha consentito al Palermo di muovere la classifica, rimanendo imbattuto in trasferta (due 1-1 in altrettante sfide, il primo a San Siro contro l’Inter), a fronte delle sconfitte casalinghe rimediate con Sassuolo e Napoli. In secundis ha rappresentato il primo gol di un interprete offensivo rosanero in campionato, l’unica precedente marcatura portava infatti la firma di Rispoli. Dulcis in fundo, per il diretto interessato ha integrato il modo migliore per rispondere alle critiche che, sia pur indirettamente, lo avevano colpito. Del Palermo infatti sin qui si era sempre parlato come di una squadra senza attaccanti degni di tal nome, anche considerata la sfilza di rifiuti (Balotelli e un’altra decina) incassati nella seconda parte della sessione estiva. Colpa non certo di Nestorovski, ovviamente, bensì di chi ha avallato il bassissimo profilo voluto da Zamparini sul mercato, al punto da rendere la caldissima piazza siciliana uno spauracchio da evitare.
Da ieri però il tiro va corretto, nel nome di Ilija: una rete per sbloccarsi, alla seconda presenza da titolare (quattro in totale), acquisire fiducia e dimostrare ad ambiente e De Zerbi che su di lui si può fare affidamento. Certo, la magagna numerica resta: una sola prima punta di ruolo in organico te la puoi permettere, forse, se hai Higuain (e lo fai giocare…). Non certo se devi salvarti e l’impresa si presenta sulla carta ancor più ardua dell’annata passata, quando la permanenza eri riuscito ad acciuffarla realmente per il rotto della cuffia. Caricando peraltro tutto il peso, anche mediatico, sulle spalle di un calciatore che viene da tutt’altra realtà e si sa quanto l’impatto con la Serie A possa essere complicato. Ma da oggi in poi magari i tifosi sospireranno di meno nel sentire pronunciare il nome di Nestorovski, in attesa di altri eventuali sviluppi. Anche perché il gol contro i calabresi non è arrivato per caso: la prestazione è stata positiva nel suo insieme, Ilija ha tenuto in allerta l’intero reparto arretrato pitagorico, muovendosi bene ed evidenziando anche apprezzabili qualità balistiche. Ad ogni modo, ieri l’operazione low cost conclusa nei mesi scorsi da Zamparini (con la sponda di Davor Curkovic) ha iniziato a dare il suo ritorno. Già, perché sebbene il contratto sia stato depositato in estate, Nestorovski sin dal 6 gennaio poteva considerarsi un giocatore del Palermo: all’ultima Epifania risale infatti l’accordo totale, in vista di luglio, raggiunto con il nazionale macedone (6 presenze sin qui, a far data dall’esordio datato ottobre 2015), accordo che puntualmente vi anticipammo all’epoca.
Nei mesi successivi, il centravanti dell’Est (galvanizzato dal biglietto per l’Italia già in tasca) ha trovato il modo di laurearsi per la terza volta di fila capocannoniere del campionato di riferimento. Con il particolare - non irrilevante - che, se nei primi due casi si era trattato di quello cadetto, questa volta il torneo in questione era l’HNL, ossia la massima serie croata. Con score per giunta migliorato: 20, 24 e 25 queste le reti progressivamente messe a segno dal ragazzo di Prilep, la città dove venne alla luce il 12 marzo del 1990. L’attaccante mancino, supportato da leve tutto sommato agili considerato il ruolo (182 cm per 74 kg), in precedenza non aveva segnato tantissimo: 44 volte tra Metalurg Skopje, Viktoria Zizkov, Slovacko e, soprattutto, Pobeda, il club della città natale nel cui settore giovanile si è formato calcisticamente, fino al debutto in prima squadra all’età di 16 anni. E chissà che l’Italia non possa essere il punto di equilibrio tra gli sfracelli in Croazia e le vacche magre delle esperienze in Repubblica Ceca. D’altronde per tagliare il traguardo salvezza mediamente servono 8-10 vittorie, la speranza dei supporters di fede rosanero è che già il prossimo gol di Nestorovski possa valere tre punti.
Foto: Instagram Nestorovski