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NIANG, GENIO E SREGOLATEZZA: DAL MILAN AL WATFORD PER RINASCERE

26.01.2017 | 10:30

Genio e sregolatezza, è semplicemente questo M’Baye Niang. Un calciatore dalle indubbie qualità, ma che nel corso degli anni, nonostante le grandi speranze riposte, ha deluso le attese. Eppure Vincenzo Montella in avvio di stagione gli aveva concesso spazio e tempo per esprimersi al meglio, con scarsi risultati. Alle porte, però, c’è una nuova chance con il Watford per lui, tutta da vivere. Niang nasce il 19 dicembre del 1994 a Meulan en Yvelines, in Francia, da una famiglia originaria del Senegal. All’età di 7 anni muove i suoi primi passi nel mondo del calcio entrando a far parte della Basse-Seine Les Mureaux, poi il passaggio al Poissy e infine l’occasione tanto attesa con il Caen. I rossoblu rappresentano una tappa importante per la carriera di Niang, notano subito le su potenzialità nonostante la giovane età. Dal 2007 al 2010 cresce nel settore giovanile del sodalizio transalpino, successivamente viene aggregato alla squadra B e poi giunge la chiamata in prima squadra dove in 30 apparizioni firma 5 volte il tabellino. Numeri e prestazioni che attirano le attenzioni proprio del Milan.
 
I rossoneri non ci pensano due volte e decidono di puntare su di lui. Per Niang è tempo di approdare in Italia, in Serie A. L’impatto con il nostro campionato non è dei migliori, anzi. L’allora 18enne non riesce ad esplodere e sfodera soltanto una minima parte del proprio potenziale. Tanta corsa, grande velocità, ma non basta per guadagnarsi il posto e la fiducia. A quel punto, dopo una stagione e mezza, durante la sessione invernale di calciomercato, il Milan preferisce farlo maturare altrove e lo rispedisce in Francia. Il Montpellier si fa avanti e se lo assicura in prestito per i seguenti sei mesi. L’aria di casa e il ritorno in Patria ridanno verve e autostima al giovane Niang, in 19 gettoni trova anche per 4 volte la via del gol in Ligue 1. A giugno rientra in Italia, ma manca ancora qualcosa per poter fare la differenza tra le fila del Diavolo. Così, d’accordo con il tecnico Filippo Inzaghi, si procede con un nuovo tentativo: il prestito al Genoa, piazza ideale dove poter trovare un equilibrio utile ad esprimersi al meglio. Il Milan ci crede, si fida delle sue capacità ed è convinto dell’investimento fatto soltanto qualche anno fa.
 
Al Genoa, finalmente, il classe 1994 riesce a seminare il panico tra le difese avversarie e a diventare sempre più incisivo. Stavolta la mossa si rivela azzeccata, il Grifone dà a Niang l’opportunità conoscere pienamente il calcio italiano. Nel 3-4-3 di Gian Piero Gasperini si adatta perfettamente, la sua rapidità è letale per chi tenta di marcarlo. Da gennaio a giugno totalizza 14 presenze, 5 marcature e ben 3 assist. Dati che confortano il Milan, il talento di M’Baye Babacar Niang inizia a venir fuori. Terminato il campionato fa rientro a Milanello, intanto in panchina c’è stato il passaggio di testimone tra Inzaghi e Sinisa Mihajlovic. Con il serbo in panchina, dopo un primo periodo trascorso fuori per infortunio, la musica cambia. Nel match disputato contro la Sampdoria, il 28 novembre 2015, arriva la sua prima doppietta. In casa rossonera sono tutti convinti: Niang è finalmente pronto. Il campo inizia a dare i riscontri sperati, il rendimento cresce e resta costante. Inoltre, giunge anche un gol pesante firmato nel derby della Madonnina vinto poi per 3-0, i tifosi iniziano ad amarlo e a stravedere per il talento francese.
 
Tuttavia, nel mese di marzo, si procura un brutto e fastidioso infortunio alla caviglia che lo costringe a restare lontano dal rettangolo verde fino alla conclusione del torneo. Il Milan, dopo un’annata fatta di alti e bassi, si classifica al settimo posto, posizione che non consente ai rossoneri di qualificarsi in Europa e, dettaglio non di poco conto, la truppa di del nuovo tecnico Cristian Brocchi – subentrato a Mihajlovic nel mese di aprile – cade in finale di Coppa Italia contro la Juventus per 1-0 all’Olimpico (in Europa ci finisce il Sassuolo). La stagione termina malamente, in panchina Brocchi saluta e arriva Vincenzo Montella il quale dà subito l’impressione di voler puntare su Niang che, pian piano, rientra dallo stop fisico. L’allenatore lo schiera spesso e volentieri dall’inizio, Niang sembra aver trovato la totale tranquillità e il rendimento in campo è confortante. Ma in poco tempo, il 22enne è vittima di un’incredibile involuzione: nello scontro diretto con la Roma, terminato 1-0 per i giallorossi di Spalletti, sbaglia un rigore decisivo. Un segnale che attesta il grande momento di difficoltà attraversato dal giovane attaccante. Niang, qualche settimana dopo, sbaglia ancora dagli undici metri. Montella ne tiene conto e inizia a relegarlo in panchina, come avvenuto in occasione della finale di Supercoppa Italiana disputata a Doha. Il Milan trionfa, lui si aggiudica il titolo, ma lo fa nelle vesti di comparsa e non da protagonista in campo. Lo strappo è ormai netto, evidente e a gennaio spuntano le prime voci di mercato. Alla fine ad aggiudicarsi, in prestito, Niang è il Watford di Walter Mazzarri. Un’avventura oltremanica e in Premier League tutta da scoprire e da vivere. Con la speranza di poter rinascere e di ritrovare convinzione, fiducia e lo smalto perduto nel corso degli ultimi mesi. Almeno questo è l’auspicio dello stesso Niang e dell’intero popolo milanista.
 
Foto: zimbio